sabato 30 ottobre 2010

300


Direi che è un ottimo traguardo.
Avrei voluto festeggiare anche col duecentesimo post, ma davvero non era il caso. Fidatevi.
Che poi, non è che la mia intenzione ora sia proprio quella di "festeggiare". Volevo più che altro ringraziarvi. Ringraziare i lettori più assidui che mi seguono fin dall'inizio o quasi (anche se non commentano), quelli che mi hanno seguito fino ad un certo punto e poi basta, quelli che si sono affiancati al mio blog solo di recente, quelli che bazzicano da queste parti senza lasciare traccia.
Ma soprattutto, quelli che sono finiti qui googlando "I gufi non sono quello che sembrano" e "So say we all". Non so chi voi siate, ma leggere di voi su Shinystat mi ha fatto quasi commuovere.

martedì 26 ottobre 2010

Nessuno. Può chiamarmi. Fifone.


Compie 25 anni, il primo film della trilogia fantascientifica più amata di sempre.
Delle felicissime nozze d'argento col cinema e l'universo pop.
Io, come migliaia di altri fan nostalgici, domani sera andrò in una delle sale convenzionate a vedere la sua fugace ricomparsa sul grande schermo, nella versione rimasterizzata in Digitale 2K e audio 5.1.

E il giorno dopo, alla Festa del Cinema della Capitale, mi godrò dal vivo LEI.


Un Ritorno al Futuro per davvero. Quel futuro che ci piaceva tanto da piccoli.
Non quello che si affaccia ORA

lunedì 18 ottobre 2010

Ti ricordi di me, Eddie?

Voi probabilmente lo ricordate così,

e vi sembrava inquietante.

Beh.

Come la penserete scoprendo che in realtà era

così?

venerdì 15 ottobre 2010

Lo Sbocconcellatore di Precarietà


E' passato un pò di tempo da quando proposi la mia prima professione inventata, il Ritradizionatore (uno dei post ai quali sono più legato in assoluto).
Credo sia il caso di passare alla seconda. Di certo non meno attuale della prima.
Si tratta di una figura professionale altamente diffusa, che sta progressivamente saturando il mercato e che rappresenta senza dubbio la principale risorsa lavorativa del nuovo decennio. Parlo di quello che mi piace definire lo Sbocconcellatore di Precarietà.

Nonostante le molteplici accezioni sociali che questa perifrasi potrebbe lasciar presagire, la mia idea di mercato di tale figura è ben precisa e mi accingo ad esplicarla.
Lo sbocconcellatore di precarietà ha un'età compresa tra i 20 e i 45 anni - con la massima densità nella fascia postuniversitaria - e vive in una maniera che il sentire comune porterebbe oggigiorno a definire "precaria". In realtà, però, la vera novità del professionista in questione è la sua specifica condizione contrattuale e finanche psicologica, che lo rende molto più realisticamente vicino alle esigenze della scena lavorativa attuale. A differenza del comune e sopravvalutato precario, lo sbocconcellatore di precarietà (destinato a soppiantare ben presto il primo) è una figura molto più malleabile e calzinamente rivoltabile perchè, come suggerisce il suo stesso titolo, quella famosa ed agognata precarietà lui nemmeno può darla per scontata.
Egli intervalla periodi in cui riesce a prestare il suo salturario servizio presso disparate agenzie del lavoro o cacciatori di stagisti volontari a mesi di totale parassitismo involontario e imbarazzante, che contribuiscono ad alimentare in costui il senso di colpa ed il terrorismo psicologico più biechi, tanto utili alla quasi totalità dei datori di lavoro più intraprendenti.
E' inoltre disposto a seguire i corsi di formazione più improbabili e a firmare i contratti più vaghi e perituri alla sola prospettiva di una qualsivoglia attività lavorativa, sebbene intrapresa per compensi risibili o nulli.
Contratti a progetto, contratti di collaborazione occasionale e contratti di somministrazione divengono così le tre virtù teologali dello sbocconcellatore di precarietà, che rimarrà auspicabilmente ad esse fedele per molti lustri a venire.
E la cosa curiosa è che non è nemmeno necessario frequentare corsi o master specifici. La forza e la competenza dello sbocconcellatore è già in tutti i giovani.

La prossima volta parleremo del Bazzicatore di Dignità. Ma non subito.
Facciamo le cose per gradi.
Che fretta c'è?

lunedì 4 ottobre 2010

Tergosofia


Socrate: "Avrai pur sentito blaterare, mio buon Teofracico, sulla leziosa questione che da generazioni occupa i simposi di tutti i popoli ellenici e non solo. Mi riferisco al dibattito sulla preferenza, tipicamente maschile, fra il seno o le terga".
Teofracico: "Senza dubbio, o sommo".
Socrate: "Ebbene, immagino che anche tu ti sarai posto la questione almeno una volta nella tua ultraventennale esistenza.".
Teofracico: "Quasi mi vergogno ad ammetterlo ma no, Maestro."
Socrate: "Uhm... Ebbene, questo vuol forse dire che non sei interessato a conoscere quanto io ho da dirti sulla faccenda?"
Teofracico: "Ma certo che no, edottissimo. Insegnami la tua posizione affinchè possa comprenderne l'intensità gnoseologica e la profondità metafisica."
Socrate: "Orbene. Io ritengo che, con gli strumenti donati dagli dei a tutti gli esseri umani, la soluzione a questo falso problema sia sotto gli occhi di tutti ogni giorno. Ed invero, ritengo a stento giustificabile che un simile abbaglio abbia colpito anche le menti più fertili e colte."
Teofracico: "Non tutti gli uomini padroneggiano gli strumenti divini come te, o innegabile dispensatore di verità. Ma dimmi: in che modo hai risolto questo annoso dilemma?"
Socrate: "Dunque. Ciò che mi vien fatto da pensare è molto semplice. Ora ti chiedo: cosa fa un uomo quando è incantato da enormi mammelle o da glutei eburnei in mezzo alla strada?"
Teofracico: "Non saprei, o illuminato. Credo che cerchi di prolungare quella visione quanto più possibile."
Socrate: "E' corretto. Ma pensi che lo faccia ricorrendo al mondo dei sogni, o cerchi di farlo fisicamente?"
Teofracico: "Fisicamente, che diamine!"
Socrate: "Ciò che dici è esatto e ci avvicina gradualmente alla verità. E di grazia, Teofracico, cosa può fare l'eccitato per conseguire il suo risultato nella maniera più immediata?"
Teofracico: "Non so cosa rispondere, o Socrate. L'istinto e l'ignoranza mi portano a dire: di seguirla!"
Socrate: "Il solo istinto, e non l'ignoranza, ha partorito questa risposta, mio caro Teofracico. Ed è esattamente quello che avrei risposto anche io, se parimenti interrogato."
Teofracico: "Ne sono felice, Maestro. Ma devo ammettere che ancora non capisco..."
Socrate: "Infine, la mia risposta è semplice e schietta come la pietra pomice. Ed è la seguente.
Le tette possono anche essere meglio, ma il culo almeno puoi seguirlo."
Teofracico: "......."
Socrate: "......."
Teofracico: "...."
Socrate: "...."
Teofracico: "Maestro?"
Socrate: "Parla pure, lodevole Teofracico."
Teofracico: "Hai realmente pronunciato le parole tette e culo in una dimostrazione di alta filosofia teoretica?"
Socrate: "Teofracico, o stolto. Perchè me lo chiedi se conosci bene la risposta? Sai quanto io odi le domande retoriche."