Non so se Cesare Lombroso, padre della criminologia moderna, avesse contemplato anche la forma delle sopracciglia nel delineare il profilo dei tipi fisici predisposti alla criminalità. Ma anche abbandonando qualunque suggestione fisiognomica, è impossibile non pensare che ci sia una connessione fortissima tra i due protagonisti a fumetti di cui parlerò in questo post, proprio a partire dal loro sguardo e dalla minacciosa forma delle loro rughe frontali.
Uno di essi è il nostrano e famosissimo Diabolik. L'altro personaggio lo si potrebbe in qualche modo considerare un suo fratellone giapponese, e sebbene da noi non abbiano mai pubblicato le sue avventure, la sua fama mondiale non è affatto trascurabile: sto parlando di GOLGO 13.
Per quanto riguarda la trama e la vita editoriale di questo longevo manga e delle sue trasposizioni televisive, rimando a questo e a questo post del buon Faust VIII. Qui mi limiterò a rilevare le differenze fra i due impassibili assassini.
Innanzitutto Golgo13 inizia la sua avventura editoriale nel 69, quando Diabolik già affollava le edicole italiane da sei anni.
A livello di stile e di trama bisogna dire che, nonostante le ingenuità stilistiche di entrambe le serie, Golgo 13 si rivela un'opera molto più matura e d'autore rispetto a Diabolik.
Il genere a cui si può ascrivere il suo fumetto è quello "yakuza" e, essendo il suo protagonista fortemente ispirato alla figura di 007, le sue tematiche sono infarcite di spionaggio, guerra fredda, esperimenti per il controllo del potere politico, creazione di superarmi belliche, giri di droga e prostituzione, eccetera.
A differenza di Diabolik, Golgo 13 non è un trasformista nè un ladro. E' un sicario prezzolato di primo livello sulla scena mondiale, ed è conosciuto dai governi e dall'intellingence di tutto il mondo. Inoltre, nonostante abbia dei rifornitori o dei professionisti di fiducia cui rivolgersi, Golgo agisce sempre da solo, senza quindi una partner fissa con cui venire perennemente a compromessi (come sempre più frequentemente accade al nostrano Re del Terrore, spesso costretto a prendere parte a crociate umanitarie o di principio solo per i capricci della sua bionda ed emotiva compagna).
Ancora: l'universo di Golgo 13 è costellato di riferimenti a paesi, date e personaggi reali. E nonostante il solito fumettistico paradosso dell'invecchiamento pressochè inesistente del protagonista, la definizione spaziale e temporale degli eventi conferisce alla narrazione una dimensione decisamente più realistica, coraggiosa e talvolta di denuncia politica e sociale molto forte. E permette tra l'altro una varietà tematica che il ristretto universo di Clerville, con le sue interminabili mostre, feste e corna raramente può permettersi di sfiorare.
Dal punto di vista narrativo, l'assenza di imbarazzanti spiegoni concentrati in affollati balloon di pensiero e didascalie rende quasi sempre le storie di Golgo 13 più criptiche e meno psicologicamente definite di quanto non accada in Diabolik, e questo è un bene sia per il fascino del taciturno protagonista -e dei suoi sempre interessanti clienti - che del taglio noir delle storie.
Anche i riferimenti adulti sono senza dubbio molto più "adulti" in Golgo 13, laddove gli omicidi e le scene di seduzione o sesso sono molto più esplicite e crude che in Diabolik. E sebbene nessuno dei due assassini sia solito uccidere senza motivo, e soprattutto persone innocenti, non si può non cogliere nella imperturbabilità di Duke Togo (vero nome di Golgo 13) una nota di crudezza maggiore che nel suo avo italiano.
Importante è anche il modo in cui è stato trattato il passato del protagonista nipponico rispetto a quello del nostro. Oltre al fatto che nelle storie di Golgo 13 il protagonista è spesso solo quasi una "comparsa" finale, che risolve professionalmente una lunga vicenda dove apparentemente lui non sembrava aver alcuna voce in capitolo fino a poche pagine dalla sua conclusione (cose che in Diabolik succedeva solo nelle primissime avventure), c'è anche da dire che l'autore è riuscito, nel corso di 40 anni, a rivelare ben poco di lui. In Italia invece, Diabolik sta vedendo da diversi anni una serie di episodi speciali (e non solo) che stanno sviscerando sempre di più il suo passato e le sue motivazioni - già esaustivamente frutto di rivelazione nel mitico albo Diabolik chi sei? del 1968 -, nonchè quelli dei suoi coprotagonisti. Operazione che, inutile persino dirlo, nonostante il fascino dell'agnizione momentanea, rischia però di ledere il fascino del protagonista e del suo universo, nonchè di passare irrimediabilmente di moda nel corso di qualche lustro.
Ci sarebbe ancora molto altro da dire, ma direi che per ora questo può bastare.
Mi preme aggiungere che i soli episodi da me letti finora sono quelli di una preziosa edizione spagnola dedicata a Golgo 13 ed intitolata Los mejores 13 episodios de Golgo 13, una raccolta antologica che unisce i 13 più bei racconti secondo l'opinione dei lettori. E' quindi facile pensare che il mio attuale entusiasmo per la scoperta di questo personaggio sia filtrata dalla selezione delle sue storie meglio riuscite, ma credo di poter valutare che la media del manga originale sia comunque molto prossima a quella delle pagine lette qui in Spagna.
Prima di concludere, volevo solo elencare alcune delle cose più fighe che ho visto (letto?) fare a questo nipponico killer dal biblico nome in codice:
- centrare in testa un dirottatore in un aereo a 2 KM di distanza dall'obiettivo (calcolando quindi vento, umidità, movimenti, e tutti i vari fattori che influiscono su un tragitto balistico così lungo);
- spezzare con un proiettile, dal loggione di un teatro, la corda di un violino in movimento durante un concerto (foto in basso, per avere un idea del contesto);
- sparare, all'età di TRE ANNI, alla madre malata terminale mentre il padre era andato a chiamare il dottore, e tra l'altro in piena fronte. E non è dato sapere al lettore se questo gesto fosse dettato dalla pietà per l'agonia della genitrice o dal sangue assassino che scorreva già nelle sue vene per colpa del suo DNA corrotto da avi spietati e pericolosi;
INFINE, ultimo ma non ultimo:
- fabbricare, fra la degenerazione fisica e la perdita di lucidità della galoppante malattia contratta, un miracoloso vaccino ad una pericolosa variante dell'ebola individuando da solo l'unica scimmia non infetta - e quindi con gli anticorpi - fra quelle che avevano diffuso il virus, prelevandone il sangue ed usando la ruota motrice della macchina, appositamente cappottata, come centrifuga di separatore ciclico per isolare il siero tramite un complesso ma spartano meccanismo improvvisato. Tutto questo, ovviamente, dopo fughe improbabili, omicidi di precisione ed innumerevoli altri stress.
8 commenti:
Come promesso, sono il primo a commentare questo post. Gran bella analisi comparativa dei due personaggi(che io avevo solo abbozzato, a dire il vero). L'influenza di James Bond è chiara per Golgo 13(così come per Lupin III, come mi pare abbia detto lo stesso Monkey Punch).
Non esprimerò un giudizio su quale dei due personaggi sia il migliore, ma concordo con te sul fatto che forse, il voler spiegare le origini di Diabolik a tutti i costi, potrebbe intaccarne un po' il fascino. Al contrario di Golgo, che dopo 40 anni "funziona" ancora egregiamente ed è lo stesso cecchino freddo e spietato di sempre.
P.S: Grazie mille per la segnalazione dei miei post!
Ciao!
Grazie a te per aver commentato per primo (e per di più di domenica!).
Sono contento che il post ti sia piaciuto, e credo che il cofanetto a due tomi che ho letto io ti farebbe davvero impazzire. Chissà che non sia possibile recuperarlo da Internet, anche direttamente in inglese...
Alla prossima, allora.
Già, magari su internet...
Alla prossima, certo!
ed eccomi arrivato, finalmente...
hai fatto benissimo ad avvisarmi, perché questo blog mi era proprio sfuggito...
ohh, leggo golgo 13, beh io ho visto l'"anime" di Dezaki e mi è parso molto interessante... anche i disegni sono di ottima fattura...
a presto, allora... verrò spesso, adesso che ti ho trovato...
@ Faust VIII:
Si, su internet, of course. Sia versioni scan del manga che direttamente il succitato cofanetto cartaceo in qualche offerta on-line...
E a questo proposito, magari recupera anche il post precedente su Lady Snowblood ;)
@ Vision:
Allora anche a te, posso solo invitarti a recuperare i miei post precedenti. Per lo meno quelli che potrebbero essere più nelle tue corde dai tag appositi (Giappone, Fumetti e Film in primis).
Grazie per essere passato, allora, e conto di rivederti in futuro!
Devo dire che Diabolik ho provato per tanto tempo a leggerlo continuativamente, potendo usufruire della collezione di mio zio.
Ma due ragioni mi hanno sempre reso sil tentativo ostico, fino ad abbandonare l'impresa:
1) mi ricordavano troppo i giornaletti porno tipo il Trimba,l Lando, e via dicendo... non chiedetemi perché, avevo questo sentore, e quindi non riuscivo a leggerli con serietà, aspettandomi da un momento all'altro una scopata volante
2) più concretamente, io adoro la continuity, che tanto gli italiani aborrono nei fumetti.
Per me è fondamentale, se non c'è, e se non è eblla consistente, coerente, che influenza costantemente OGNI storia, a me me pias minga.
Caro Peppermind, la tua ostilità dimensionale è più che giustificata: Diabolik lanciò quella pratica edizione tascabile da edicola, ma subito si diffusero fumetti porno che fecero proprio tale formato, compromettendone di certo la serietà nel sentire comune.
Riguardo la continuity, devo dire di essere d'accordo con te. Senza raggiungere le certosine cronologie periodiche di casa Marvel, credo che la memoria storica in un fumetto di lunga serialità sia necessaria per dare dignità, serietà e peso ad un personaggio. E soprattutto per non prendere in giro i lettori.
Da questo punto di vista, Golgo 13 è decisamente piú serio di Diabolik, laddove i riferimenti al passato esistono ma sono decisamente contestuali e pretestuosi.
@Giangi:vado a leggere il post su Lady Snowblood, allora...
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