
E visto che siamo già nella giocosa atmosfera estiva, cavalcando il
mood del post precedente, voglio soffermare questa volta l'attenzione su un fenomeno che domina (e talvolta risorge in) questo caldo trimestre fatto di pigrizia, sudori, tintarelle, insalate di riso e relax più o meno ombreggiati.
Lo so, lo so, la maggior parte di noi - mi ci includo pure io per mera empatia - ormai da lustri ha dimenticato l'ebrezza di interi mesi distesi al sole, e si è ormai dovuta rassegnare a risicate e concentratissime ferie di fortuna, in località spesso ignote fino a pochi giorni prima della partenza.
Ad ogni modo, lasciatemi passare questo nostalgico e rassicurante quadro ozioso della stagione per introdurre degnamente l'oggetto del post odierno:
l'enigmistica.
Quanti di voi si scervellano con l'istituzionale Bartezzaghi e il didascalico Ghilardi, entrambi per lo più impossibili, quasi solo in questo periodo? Chi non si ritrova a cimentarsi con le indagini di Leo, seppur nuove, con lo stesso spirito naif con cui ci si sofferma a guardare repliche notturne di telefilm (o film horror) improbabili col segnale instabile di una casa al mare? Come non avere quel brillio negli occhi quando si riesce ad intravedere la figura che potrebbe venir fuori senza nemmeno iniziare ad unire i puntini numerati? Quant'è piacevole la dannazione di cercare imperterriti le ultime due differenze delle vignette, saltando bagni e partite a racchettoni? E che infantile ma sublime piacere può dare l'intuire la soluzione di arcani indizi come "gli estremi dell'arcobaleno" o "nel centro della piazza"? Infine: quale senso di potere può dare il riconoscere a colpo d'occhio la chiave di un rebus dove il lessico prevede che un tizio legato e scortato dalla polizia sia sempre e solo un
reo e mai un
arrestato?
A chi i giochetti enigmistici li fa sul serio - escludendo gli abusati crucintarsi e quei
parvenu dei sodoku -, questa mia carrellata può sembrare decisamente modesta e poco brillante. Purtroppo devo ammetterlo: l'enigmistica (soprattutto la Settimana) mi piace, ed ha la mia più piena benedizione; ma non ho mai raggiunto risultati particolarmente incoraggianti o costanti negli anni, e un'abbondante metà dei giochi proposti sono troppo complessi per rapire la mia attenzione. Ma credo che, come in quasi tutte le sviolinate celebrative, sia la suggestione (e non la puntualità descrittiva) la cosa più importante da condividere.
TUTTAVIA, sfogliando con aria snob una "vecchia"
Settimana Sudoku di mio padre, ho trovato una rubrica inaspettatamente interessante dall'indicativo titolo MAGNA RIMA!
Si tratta di una serie di anagrammi da analizzare per risolvere delle soluzioni chiave. Forse nulla di nuovo, è vero, ma ciò che mi ha colpito di più è stato il singolare tema di quel numero, in cui le soluzioni portavano a nomi di personaggi storici celebri.
E così, ecco alcuni stupefacenti esempi:
- Appannarono le beote => NAPOLEONE BONAPARTE
- Solo comfort borico => CRISTOFORO COLOMBO
- Stile ibernante => ALBERT EINSTEIN
- Un buco migratorio => MARCO
GIUNIO BRUTO
ed infine, il mio preferito:
-
Sbocconcellavano due timori.
Ma sarebbe un peccato bruciarla così...
Chi di voi si cimenta per darmi la soluzione? ;)
PSE visto che siamo in qualche modo in tema, ditemi anche cosa ne pensate di questa: