lunedì 22 giugno 2009

A come "Arecensione"


A volte scrivere opinioni su un film, un libro, un cd o qualunque altro tipo di prodotto/evento può essere un'arma a doppio taglio. Sono note le riserve del grande pubblico nei confronti dell'arte recensoria, e chi si interessa di un settore culturale in particolare avrà sperimentato dozzine di volte il fenomeno della quasi totale uniformità di giudizio riguardo ad un titolo particolare, riducendo le singole recensioni a semplici variazioni sul tema. O anche lo spiazzante fenomeno esattamente opposto.

Per questo motivo, a costo di sembrare puerile, oggi volevo lanciare se non proprio una rubrica per lo meno un'idea agli antipodi: l' ARECENSIONE.
Si tratta di un pezzo o di un semplice trafiletto (per lo più molto breve) che può universalmente andar bene - salvo alcune piccole variabili - per qualunque oggetto culturale e non.
Come indica l'alfa privativa, rappresenta la negazione della recensione classica. Ovvero: mentre la recensione cerca di analizzare qualcosa che si è visto, mettendone in evidenza i punti più o meno interessanti, suggerendo anche per quale motivo usufruire di un certo prodotto culturale oppure starne a debita distanza, l'arecensione non può (nè intende) fare nulla di tutto ciò, perchè si rivolge a prodotti dei quali si conosce a malapena l'esistenza ma non si sa pressochè nulla, che quindi non si possono consigliare a nessuno non per inconsistenza o pregiudizio ma proprio perchè se ne ignorano tematiche, pregi, difetti e rilevanze artistiche di alcun tipo.

Ne riporto un esempio qui sotto.
Per comodità prenderò in esame un libro, e quindi le "variabili" che potrebbero cambiare concernono il campo semantico della lettura. Oltre che, ovviamente, elementi più indubbiamente contestuali.
Vado.


HO SOGNATO DON CHIS
CIOTTE, di Romina Power.

Trama: Tenerezze, risate, confidenze, nostalgie, bisogno d'amore: sono questi i sentimenti che accompagnano due amiche in vacanza in Spagna. Qualcuno tuttavia le osserva, le segue, e vorrebbe rubare loro la vita, le esperienze, i baci dati di nascosto, il battito del cuore che Juan, un giovane torero, provoca ad entrambe. Qualcuno che è incapace di vivere. Qualcuno che non può fare altro che scrivere. E' Mick, uno scrittore americano che sta fuggendo da se stesso e dall'orrore della pagina bianca. Danzando un valzer delle illusioni e delle seduzioni, Rachel e Ingrid si abbandonano alla confessione dei loro desideri. Ma sarà la musica del flamenco ad accompagnare le loro fantasie. Compresa quella di maternità, il desiderio più antico e profondo di ogni donna.

Arecensione: Non sapevo nulla di questo libro, quando lo vidi la prima volta. E potrei tranquillamente affermare che il mio stato di conoscenza e di esperienza in proposito non sia progredito di alcunchè. Ignoro quale sia lo stile narrativo della Power, le sue suggestioni letterarie, la simbologia e la retorica ricorrenti in questo suo romanzo. Non posso dire nulla su elementi non particolarmente innovativi nella sua prosa, nè sulla sorpresa rappresentata dall'eventuale freschezza di quest'ultima. Sarebbe azzardato persino accennare all'importanza di temi come la maternità, l'amore, l'amicizia, la creazione artistica o l'alienazione - intuibili dalla sinossi - proprio perchè non ho letto nemmeno un misero strafalcione del libro.
Concludere quindi dicendo che la Power è riuscita, con garbo e femminilità, a regalarci una storia on the road intrisa di valori tradizionali, oppure che ha sfornato la classica robaccia alla Susanna Tamaro con venature vagamente thriller, purtroppo, non spetta a me.
E non saprei nemmeno dirvi a chi.

21 commenti:

peppermind ha detto...

Sei un genio...
Mi hai fatto venire in mente anche un'idea ancor più epistemologically incorrect...

La precensione... non conosci per nulla l'oggetto da recensire, ma ne hai dei pregiudizi di 23 chili l'uno... ergo ne parli male, o bene, solo per puro pregiudizio.

Giangidoe ha detto...

Bellissimo!
Il fatto è che io credo che molte recensioni attuali - soprattutto quelle di servizio - si aggirino già in zona "prerecensione". Si, ok, magari la visione/lettura viene anche distrattamente effettuata, ma decisamente non così attentamente da far partorire le sfuriate o apologie (anche in pillola) che poi si leggono.
Però, considerata nella sua purezza assoluta, questa tua idea è altrettanto interessante.
Ora però voglio un esempio...
;)

Giorgio Salati ha detto...

ahah bella idea!

Giorgio Salati ha detto...

è divertente anche l'idea di Peppermind. Prendi il nome di un autore, il titolo del libro, al massimo la copertina, e giù a raccontare di cosa parla il libro, dei punti di svolta nella narrazione, eccetera.

Sveli che muore il migliore amico del protagonista e anche chi l'ha ucciso, senza sapere se davvero muoia qualcuno nel libro, eccetera.

Interessante. Uhm... mi sta venendo voglia di provarci.

Giangidoe ha detto...

La tua è un'idea ancora diversa da quella di Peppermind. Qualcosa che potremmo chiamare "fantarecensione", oppure "mockreview".

Anzi no, "mockreview" è un'altra delle cose che ho sempre desiderato fare, e che differisce da tutte le cose ipotizzate finora: la recensione -dettagliata e appassionata- di libri inesistenti.

Questo post si è trasformato in un crogiuolo di idee...
Mi piace!

peppermind ha detto...

Grande Giorgio!
Certo che siamo fiqui noi tre (ajò, sarò pur libero di dircelo, che come dice il Wittgenstein, visto che è LINGUISTICAMENTE POSSIBILE mentire, perché non dvoremmo farlo?).

Esempio.

Precensione del Codice da Vinci (non l'ho mai letto):

Come essere americani e parlare di un dogma che da secolia affligge l'umanità europea.
Leggere questo Daniele Marrone, che già dalla traduzione del nome si intuisce quanto sia mediocremente sperduto, che parla della Madonna, delle virtù teleogali, di concili, confraternite, cospirazioni, più o meno segrete e fantasiose, è come sentire una pupa de "La pupa e il secchione" che parla del capitale di Marx.
Un aggolmerato di "ma lo sai che?" sottratto malandrinamente a qualsiasi sciura Pina che fa due chiacchiere con la portinaia, e vendutoci come una possibile interpretazione della già frusta vicenda di Gesù, la Madonna gli Angeli in colonna.
Signor Marrone: se voglio sentire interpretazioni misteriche della realtà, vado da don Gianni, o anche da mio cuginetto di tre anni, non serve che mi infili il tuo libraccio sotto una gamba del tavolino.
Ci ho già messo la Bibbia, vai tranquillo!
Indigeribile, infantile, giudizio: specchio riflesso, faccia di maiale, non mi ha fatto male, non sei gilgio di Maria ma nemmeno di Gesù, quando muori vai laggiù.

Giangidoe ha detto...

Le citazioni linguistiche mi mandano sempre fuori di testa. In senso buono, eh?

La tua prerecensione sul Codice Da Vinci è comunque fin troppo indulgente.
Le recensioni reali del libro e del film sono molto più severe.

Anonimo ha detto...

Scusa ma che c'è di strano in tutto questo?Non avviene forse sempre cosi?
micky

Giangidoe ha detto...

Ah, caro Micky...
Vogliamo riprendere quella luuuuunga discussione sulla critica?
;)

Giorgio Salati ha detto...

Se vai a vedere nel mio blog ho compiuto il delitto premeditato...

peppermind ha detto...

Vero, troppo buono, ma io non ho visto né letto nulla, è un rischio della precensione quello di risultare fin troppo buona...

Sono onestamente intellettualmente disonesto!

peppermind ha detto...

... e se fosse una cosa anche più minimale e esulante?

Promessi Sposi, di Abelardo Manzoni (seguo l'indicazione di Giorgio):

Questo libro fa schifo, puzza di piedi e legno marcio.
Sentite, ho messo lì fuori la mia vecchia scarpiera, ma quando passa il camion dei rifiuti speciali?
Il mercoledì o il giovedì?

Giangidoe ha detto...

Direi che bisognerebbe creare un blog a parte solo per ospitare questo tipo di contributi recensori
;)

Giorgio Salati ha detto...

Ahah

Allora

La Divina Commedia di Damiano Alighieri

Questo libro parla di... parla... uff... vabbe', cosa c'è per cena?

peppermind ha detto...

ragassi... se volete fare, io ci sto... un bel blog di arecensioni, precensioni e fabtarecensioni, sì, ci sto.

p.s.

credo che siate fatti della psta giusta per apprezzare, o se non altro comprendere codesto blog... almeno per la qualità delle note del curatore:

http://poppelmann.splinder.com/

Giangidoe ha detto...

Ottima segnalazione.
Ho letto solo gli ultimi due post, ma credo di aver intuito lo spessore.
Grazie!

Per quanto riguarda il blog non saprei: a me piacerebbe, ma bisognerebbe chiedere anche al buon Salati... ;)

Giorgio Salati ha detto...

ah a creare un blog non ci vuol nulla, quindi lascio l'onere-onore alla Mente Piperita... se volete sparare tutte le cagate che volete mettetecele pure, potendo vi manderò anch'io le mie e le metterete su.

Ovviamente iniziate pure con quelle già evacuate in questi meandri (e pure nel mio personale pestilenziale meandro). Quindi vai di "Ho sognato Don Chisciotte", "Tre metri sopra il cielo", "I promessi sposi", "La Divina Commedia", ecc.

Giorgio Salati ha detto...

ah già e anche di codice da vinci

Giangidoe ha detto...

Ma come sei scurrile! Non puoi ridurre a mera escatologia i parti creativi operati in questa sede...
O si??

In effetti, a creare un blog non ci vuole molto. Credo che la cosa ardua sia mantenerlo aggiornato e dedicarvi comunque lo stesso interesse anche dopo che l'entusiasmo iniziale è scemato. E per un blog monotematico questo rischio è più alto...

Io personalmente curo già due blog, e sarei disposto ad occuparmi di un terzo nei tuoi stessi termini: come "collaborazione occasionale".
Almeno per ora...

Perciò anche io girerei la palla virtuale al buon peppermind.

peppermind ha detto...

Ridacchio... ragassi, ovviamente pure io non ho tempo per seguirlo come si deve...
Temo rimarrà una fantasilandia!

Giorgio Salati ha detto...

come volete!