
Socrate: "Avrai pur sentito blaterare, mio buon Teofracico, sulla leziosa questione che da generazioni occupa i simposi di tutti i popoli ellenici e non solo. Mi riferisco al dibattito sulla preferenza, tipicamente maschile, fra il seno o le terga".
Teofracico: "Senza dubbio, o sommo".
Socrate: "Ebbene, immagino che anche tu ti sarai posto la questione almeno una volta nella tua ultraventennale esistenza.".
Teofracico: "Quasi mi vergogno ad ammetterlo ma no, Maestro."
Socrate: "Uhm... Ebbene, questo vuol forse dire che non sei interessato a conoscere quanto io ho da dirti sulla faccenda?"
Teofracico: "Ma certo che no, edottissimo. Insegnami la tua posizione affinchè possa comprenderne l'intensità gnoseologica e la profondità metafisica."
Socrate: "Orbene. Io ritengo che, con gli strumenti donati dagli dei a tutti gli esseri umani, la soluzione a questo falso problema sia sotto gli occhi di tutti ogni giorno. Ed invero, ritengo a stento giustificabile che un simile abbaglio abbia colpito anche le menti più fertili e colte."
Teofracico: "Non tutti gli uomini padroneggiano gli strumenti divini come te, o innegabile dispensatore di verità. Ma dimmi: in che modo hai risolto questo annoso dilemma?"
Socrate: "Dunque. Ciò che mi vien fatto da pensare è molto semplice. Ora ti chiedo: cosa fa un uomo quando è incantato da enormi mammelle o da glutei eburnei in mezzo alla strada?"
Teofracico: "Non saprei, o illuminato. Credo che cerchi di prolungare quella visione quanto più possibile."
Socrate: "E' corretto. Ma pensi che lo faccia ricorrendo al mondo dei sogni, o cerchi di farlo fisicamente?"
Teofracico: "Fisicamente, che diamine!"
Socrate: "Ciò che dici è esatto e ci avvicina gradualmente alla verità. E di grazia, Teofracico, cosa può fare l'eccitato per conseguire il suo risultato nella maniera più immediata?"
Teofracico: "Non so cosa rispondere, o Socrate. L'istinto e l'ignoranza mi portano a dire: di seguirla!"
Socrate: "Il solo istinto, e non l'ignoranza, ha partorito questa risposta, mio caro Teofracico. Ed è esattamente quello che avrei risposto anche io, se parimenti interrogato."
Teofracico: "Ne sono felice, Maestro. Ma devo ammettere che ancora non capisco..."
Socrate: "Infine, la mia risposta è semplice e schietta come la pietra pomice. Ed è la seguente.
Le tette possono anche essere meglio, ma il culo almeno puoi seguirlo."
Teofracico: "......."
Socrate: "......."
Teofracico: "...."
Socrate: "...."
Teofracico: "Maestro?"
Socrate: "Parla pure, lodevole Teofracico."
Teofracico: "Hai realmente pronunciato le parole
tette e
culo in una dimostrazione di alta filosofia teoretica?"
Socrate: "Teofracico, o stolto. Perchè me lo chiedi se conosci bene la risposta? Sai quanto io odi le domande retoriche."