mercoledì 13 aprile 2011

Dove sta lo scotch?


Mi piace pensare, in un raro momento di ingiustificabile egocentrismo, che un cantautore romano bravo e suggestivo sia capitato per caso su questo blog, un annetto fa, ed abbia letto un mio post. Uno in particolare. E che nella sua testa abbia cominciato a ronzare un'idea. Ovviamente rielaborata dalla sua inconfondibile ironia e trasfigurata in qualcosa di nuovo.
Ma, in fondo, non credo.
Dubito che sia andata così, intendo.

Semplicemente, l'estate scorsa io ho scritto questo post, probabilmente il mio preferito. E poi, magari mesi dopo, comunque indipendentemente da questo evento, Daniele Silvestri ha scritto la canzone che ha dato nome al suo nuovo album.
Questa.


Che storia, però. Il trasloco.
Io mi ero concentrato sugli scatoloni, sui rituali. Lui sullo scotch da imballaggio, sugli imbarazzi.
Io ipotizzavo di bruciare cartoni. Lui di piantare alberi.
Same story.

Però niente Servillo, per me.
Eh beh.

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