
...mi è ancora difficile azzardare una tesi articolata.
La prima suggestione che mi è venuta in mente è decisamente una tesi "marvel". Ovvero così fumettosa da essere decisamente nerd. Quindi, forse, non così lontana da quella che si rivelerà la verità lostiana finale.
In soldoni, tale tesi consiste in ciò che segue.
----SPOILER!!!!!-----
Il piano ha funzionato (cosa che Juliet ha capito da un dettaglio colto in punto di morte) e quella dell'aereo è la realtà "ripristinata", diventata "ufficiale".
La chiameremo, la realtà
in continuum.
Tuttavia quelli dell'isola, seppure rimasti
fuori dal continuum, continuano a vivere la loro vita nella realtà diventata "alternativa". O più semplicemente, la loro realtà va
fuori-continuum.
Questa, la conclusione.
Insomma, prendete HEROES. Ad un certo punto i protagonisti del presente incontrano i sè stessi (cattivi) di un futuro dove le cose sono andate male. Che siano i primi ad andare nel futuro o i secondi ad tornare nel presente, poco importa.
Ora: se nel presente dei
nostri protagonisti morisse uno di loro cattivo del futuro, nella loro realtà non cambierebbe nulla ma in quel futuro - quand'anche fosse messo fuori continuum - quella persona non tornerebbe più. E le cose continuerebbero a svolgersi normalmente perchè quella realtà tecnicamente esiste ancora. Anche se non è detto che sia il futuro "allineato" col presente che conosciamo noi.
Stessa cosa varrebbe per LOST e i due filoni che sta portando avanti. La realtà dell'aereo affacciatasi nel nuovo inizione non è nè sogno, ne futuro, nè passato. O almeno,
non ancora.
Quelle che si alternano sono due realtà alternative, una in continuum ed una no.
Per ora.
Nota finale:
Quanto sarebbe stato figo se il filone "alternativo" di loro sull'aereo si fosse rivelato, già alla fine del primo episodio, come qualcosa di mai avvenuto? Un sogno di Juliet morente, o anche semplicemente un sogno
extradiegetico, come suggerito dal ralenty finale e dallo sguardo amareggiato e ben poco fiero di Locke che va via per ultimo con la sua ripristinata - in realtà mai perduta - invalidità.
Bellissima anche l'ambiguità iniziale della reazione di Jack, quando si coglie che è un pò spaesato e si insinua il dubbio nello spettatore che possa ricordare qualcosa. E che forse non è l'unico (vedi la battuta di Rose a Bernard appena tornato dalla toilette, o il
feedback nervoso di Desmond in presenza del chirurgo).
Ma sarebbe stata ancora più bella se fosse rimasta sospesa, questa ambiguità. Seguendo la mia tesi marvelliana. Senza ulteriori dettagli e svelamenti.
Lo so: il doppio filone è una caratteristica costante di Lost, sia esso flashback che flashforward (o altro ancora). Ma, solo in questo caso, per una singola volta, avrei voluto vivere l'emozione di un tranello onirico. Tanto c'erano altre 17 puntate per cavalcare un secondo - e stavolta costante - percorso alternato.
Si, si, lo so, sono troppo esigente. LO STavo per dire io...