venerdì 15 ottobre 2010

Lo Sbocconcellatore di Precarietà


E' passato un pò di tempo da quando proposi la mia prima professione inventata, il Ritradizionatore (uno dei post ai quali sono più legato in assoluto).
Credo sia il caso di passare alla seconda. Di certo non meno attuale della prima.
Si tratta di una figura professionale altamente diffusa, che sta progressivamente saturando il mercato e che rappresenta senza dubbio la principale risorsa lavorativa del nuovo decennio. Parlo di quello che mi piace definire lo Sbocconcellatore di Precarietà.

Nonostante le molteplici accezioni sociali che questa perifrasi potrebbe lasciar presagire, la mia idea di mercato di tale figura è ben precisa e mi accingo ad esplicarla.
Lo sbocconcellatore di precarietà ha un'età compresa tra i 20 e i 45 anni - con la massima densità nella fascia postuniversitaria - e vive in una maniera che il sentire comune porterebbe oggigiorno a definire "precaria". In realtà, però, la vera novità del professionista in questione è la sua specifica condizione contrattuale e finanche psicologica, che lo rende molto più realisticamente vicino alle esigenze della scena lavorativa attuale. A differenza del comune e sopravvalutato precario, lo sbocconcellatore di precarietà (destinato a soppiantare ben presto il primo) è una figura molto più malleabile e calzinamente rivoltabile perchè, come suggerisce il suo stesso titolo, quella famosa ed agognata precarietà lui nemmeno può darla per scontata.
Egli intervalla periodi in cui riesce a prestare il suo salturario servizio presso disparate agenzie del lavoro o cacciatori di stagisti volontari a mesi di totale parassitismo involontario e imbarazzante, che contribuiscono ad alimentare in costui il senso di colpa ed il terrorismo psicologico più biechi, tanto utili alla quasi totalità dei datori di lavoro più intraprendenti.
E' inoltre disposto a seguire i corsi di formazione più improbabili e a firmare i contratti più vaghi e perituri alla sola prospettiva di una qualsivoglia attività lavorativa, sebbene intrapresa per compensi risibili o nulli.
Contratti a progetto, contratti di collaborazione occasionale e contratti di somministrazione divengono così le tre virtù teologali dello sbocconcellatore di precarietà, che rimarrà auspicabilmente ad esse fedele per molti lustri a venire.
E la cosa curiosa è che non è nemmeno necessario frequentare corsi o master specifici. La forza e la competenza dello sbocconcellatore è già in tutti i giovani.

La prossima volta parleremo del Bazzicatore di Dignità. Ma non subito.
Facciamo le cose per gradi.
Che fretta c'è?

6 commenti:

Lilith ha detto...

Questa espressione è semplicemente bellissima: "è una figura molto più malleabile e calzinamente rivoltabile".
Sul contenuto, che dire? Abbiamo affrontato molte volte la questione. Io per ora mi sento precariamente graziata, però ho vissuto e conosco bene quello di cui parli... non ci rimane che adattarci e passare al livello successivo di evoluzione.

Giangidoe ha detto...

Che speriamo non sia quello ipotizzato alla fine del post. :P

peppermind ha detto...

Concordo con Lilith: definizione magistrale.
Poi che effetto domino che fa una figura professionale del genere, inducendo CHIUNQUE ad adattarsi a tale posizione (sì, di circa pigrecomezzi).

Giangidoe ha detto...

E' questa la vera forza del SuperSbocconcellatore. Altro che l'onore di Grayskull...

stefania ha detto...

:D MITICO!!!

con moooolta calma per il prossimo post!!!

Giangidoe ha detto...

Grazie cara.
Si si, molta calma. Come ho detto, non c'è fretta.