

Fra i vari film, in concorso e non, che popoleranno il lido nella 65a mostra del cinema di Venezia (molti dei quali, come al solito, non vedrò mai nè al cinema nè in tv) quello che attendo con più ansia è sicuramente il nuovo lavoro di Mamoru Oshii.
Il geniale regista di alcuni fra più belli, cerebrali ed inquietanti lungometraggi animati giapponesi sarà presente con la sua ultima fatica, THE SKY CRAWLERS. Purtroppo non sono riuscito ancora a trovare un trailer che non fosse in giapponese -o che fosse almeno sottotitolato-, per cui in fondo ho incollato uno dei trailer ufficiali in lingua originale.
La storia, da quel poco che ho capito, è ambientata in un futuro dove le guerre non avvengono più materialmente ma vengono "esorcizzate" attraverso spietati reality. E in uno di questi -il più crudo- alcuni ragazzini si devono affrontare in combattimenti aerei, con la certezza di venire abbattuti.
Oshii non è nuovo a tematiche dure, metafisiche, impregnate di suggestioni fantascientifiche cupe e pessimistiche. E il plot trattato, per quanto possa sembrare una variante su un tema già molto sviscerato (la violenza istituzionalizzata per tenere a bada l'istinto autodistruttivo dell'umanità), sono sicuro che assumerà nelle fila di cotal regista una trama originale ed indimenticabile come nei suoi capolavori precedenti (in primis, i due GHOST IN THE SHELL).
Ma la similitudine più suggestiva che mi è balzata alla mente è quella con una puntata di Star Trek -serie classica- intitolata "Una guerra incredibile". In essa ci sono due pianeti che combattono una guerra "pulita", poichè hanno programmato dei computer affinchè sorteggino dei cittadini che -di volta in volta- si devono presentare per essere disintegrati come vittime di guerra in appositi ed igienicissimi macchinari/disintegratori. E questo in modo sempre del tutto istituzionalizzato. Anche se in quel caso il motore di tutto era per lo più la paura della violenza e del logoramento che una guerra vera -con le sue variabili imprevedibili e caotiche- avrebbe comportato nella loro ordinatissima ed efficientissima società.
Questo giusto per sottolineare quanto la fantascienza (più e meno classica) sia un serbatoio davvero "pauroso" di spunti e riflessioni sui pericoli delle più torbide derive sociali e politiche profilabili -talvolta neanche troppo allegoricamente- all'orizzonte.