Quella estrosa, unisex, così fuori contesto da cancellare per qualche secondo la meta del percorso che delinea. Beh, spero davvero di non doverla seguire più. E non per dimestichezza orientativa.
La cosa che più mi irrita però non è nemmeno questa. E' un pensiero un pò banale e vagamente retorico, così lontano dal mio stile (soprattutto quello blogger) ma fin troppo ricorrente in questi giorni. Ed è questo:
Tu eri con me il primo giorno di scuola, il giorno in cui iniziavo la mia vita fuori sede, il giorno della mia (prima, trascurabile) laurea.
Io ero con te il pomeriggio della tua prima chemio, l'ultima sera di semi-lucidità, la notte in cui sei sparita da quel corpo martoriato.
Tutto questo è così ingiustamente, dannatamente
asimmetrico.
Ah, mamma mamma.
Cosa dovrei pensare, adesso?
(10-08-2008)
5 commenti:
.. non ci sono parole o risposte ..
ti sono vicina!
...vero, non c'è molto da dire...
Un abbraccio, anche se solo virtuale.
E sicuramente asimmetrico, ma la simmetria sarà poi data dal cambiamento di ruolo che col tempo la vita ci impone...
L'Asimmetria resterà ma forse mitigata da chi avrai accanto e saprà darti amore.
L'Asimmetria si attenuerà diventerà ricordo e forza dentro di te per affrontare la vita e lottare contro le avversità.
Un abbraccio.
Daniele
Nessuna parola, solo un semplice e silenzioso abbraccio.
Claudio
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