giovedì 9 luglio 2009
Fasce scoperte
Per un appassionato di cinema, fumetti, musica o qualunque altro ambito culturale e non, quelle che io - forse impropriamente - chiamo fasce scoperte sono un pò delle inspiegabili anomalie.
Con questo appellativo io indico tutti quei generi e sottogeneri che si è avuto modo di conoscere (e magari anche apprezzare) ma che, per motivi economici o di pigrizia più che per pregiudizio, si è tacitamente deciso di non approfondire e coltivare.
Ad esempio, le mie principali fasce scoperte in ambito cinematografico sono il western, il poliziesco ed il poliziottesco, il melò, i film di guerra, la commedia all'italiana. Ok, in alcuni casi il pregiudizio c'è o c'è stato, ma ad un certo punto sono rimasti (quasi) solo i motivi precedenti.
In ambito musicale, invece, posso nominare la lirica, l'opera e la classica, come casi eclatanti.
Ovviamente, in ogni campo, non valgono quei generi che già si è avuto modo di conoscere ma che si è deciso - anche in tempi brevi - di scartare per motivi di scarsa affinità emotiva: ad esempio, continuo a non amare l'hip hop o il death metal nonostante abbia avuto modo di ascoltarli varie volte.
L'ambito che più mi premeva analizzare era però quello fumettistico. Qui il discorso si complica un pò, perchè al genere trattato si aggiunge in modo assai più preponderante la variabile tipologica. Ad esempio, posso dire che nei miei 15 anni di fruizione fumettistica ho letto gli albi mensili bonellidi (tipo Dylan Dog, per intenderci), i manga, varie testate americane, graphic novel, settimanali per bambini (molto più Tiramolla che Topolino), storie brevi, strisce, fumetti on-line, ecc.
Ora, di tutte queste esperienze, le uniche che ho fatto solo sporadicamente e delle quali sento la mancanza nella mia attuale carriera di lettore riguardano l'ambito degli episodi brevi e quello ancor più ricco del fumetto a strisce.
In Italia, le riviste che coprono questi due ambiti sono molto poche. I due principali settimanali che propongono storie autoconclusive brevi o episodi brevi di saghe più lunghe sono LANCIOSTORY e SKORPIO. Per quanto riguarda invece il fumetto a strip, credo che l'unico contenitore sia l'ottimo e storico LINUS.
Tuttavia, devo ammettere che LINUS mi è sempre mancato di più di un eventuale Skorpio o Lanciostory. Sarà il suo formato, le penne e gli autori che ospita, la tipologia della rivista, la genialità della sintesti che molte delle sue strisce hanno, ma guardarlo ogni mese in edicola e pensare che non facesse parte dei miei acquisti regolari mi dava un vago senso di disagio.
Ora, per fortuna, questo disagio sarà più tenue. Riguarderà al massimo alcune tranche di arretrati, ma potrà essere gestito per il futuro. La mia provvidenziale metà mi ha regalato un abbonamento annuale.
La carta in casa è destinata ad aumentare esponenzialmente, non c'è verso di invertire la tendenza.
E un altro tunnel senza uscita è stato così imboccato.
Una vera e propria droga a strisce. Sottovalutata ma sicuramente assai più benefica delle sue colleghe.
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3 commenti:
e brava la metà!
Si, decisamente.
Donna d'oro e d'ottimo gusto!? ;-)
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