mercoledì 27 agosto 2008

Se questo è un motivo...


Leggendo un saggio ieri mi sono imbattutto in una sorprendente riflessione sullo sport che, visto l'interesse ancora vivo sull'argomento dato il clima olimpico, ho ritenuto opportuno segnalare in questa sede. Soprattutto per la fonte di questa citazione.

"Tendiamo a semplificare anche la storia; ma non sempre lo schema entro cui si ordinano i fatti è individuabile in modo univoco, e può dunque accadere che storici diversi comprendano e costruiscano la storia in modi fra loro incompatibili[...] La storia popolare[...]risente di questa tendenza manichea che rifugge dalle mezze tinte e dalle complessità: è incline a ridurre il fiume degli accadimenti umani ai conflitti, e i conflitti a duelli, noi e loro, gli ateniesi e gli spartani, i romani e i cartaginesi. Certo è questo il motivo dell'enorme popolarità degli sport spettacolari, come il calcio, il baseball e il pugilato, in cui i contendenti sono due squadre o due individui, ben distinti e identificabili, e alla fine della partita ci saranno gli sconfitti e i vincitori. Se il risultato è di parità, lo spettatore si sente defraudato e deluso: a livello più o meno inconscio, voleva i vincitori ed i perdenti, e li identificava rispettivamente con i buoni e i cattivi, poichè sono i buoni che devono avere la meglio, se no il mondo sarebbe sovvertito."

Da I SOMMERSI E I SALVATI, di Primo Levi.

9 commenti:

isline ha detto...

Sarà per questo allora che non sono molto affezionata allo sport! A me piacciono le sfumature, in ogni cosa.

Franca ha detto...

Forse in passato, non so...
Oggi la popolarità di uno sport è data dalla pubblicità che ne viene fatta.
Il calcio non è sicuramente lo sport più bello eppure è senza dubbio il più seguito...

Giangidoe ha detto...

@ isline:
Non sei affezionata a nessuno sport? Nemmeno al quidditch? :)

@ franca:
In realtà, a prescindere da quale sport vada più di moda (a ragione o meno), è la riflessione sui motivi che dovrebbero rendere accattivante lo sport in generale (buoni contro cattivi) che mi affascina.

Chit ha detto...

Concordo con questa visione di Levi decisamente originale (non la conoscevo) ma sicuramente interessante.
Pendo però anche atto che i tempi sono cambiati. Ora, anche qui, tolta qualche piccola "isola incontaminata", comanda il dio denaro.

p.s. grazie per la foto del baseball. Da appassionato, prossimamente, farò un post su questo sport che secondo me, conoscendolo... è qualcosa di completamente diverso dagli altri. E proverò a spiegarne il perchè.

Anonimo ha detto...

Lo sport oggi non dà il meglio di sè... senza contare che poi danno visibilità solo a certi sport mentre altri li si vede a mala pena solo alle olimpiadi...Belle le considerazioni di Levi, Giulia

Giangidoe ha detto...

@ chit:
Devo dire che anch'io sono molto affascinato dal baseball e dalla sua mitologia in generale. Infatti per la foto in questione ho cercato su Google direttamente "Joe Di Maggio".
Non vedo l'ora di leggere il tuo post in proposito!

@ giulia:
Anche a me le considerazioni di Levi piacciono molto, in generale. Sono persino più lucide e meno retoriche di quello che mi aspettavo. Sarà anche il fatto che la prima cosa che sto leggendo di lui (il libro dal quale ho estratto questo brano) è un saggio, e non uno dei classici romanzi SE QUESTO E' UN UOMO o LA TREGUA.
Grazie per la visita!

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

Il concetto del lieto fine.... a prescindere...

ArabaFenice ha detto...

al di là delle giustissime osservazioni sul business che si è fatto attorno allo sport, credo anche io che il successo di certi sport stia nel bisogno della gente di vedere delle contrapposizioni, un bisogno di semplificazioni della realtà.:-)

Giangidoe ha detto...

Eh già.
E purtroppo, come si sa, le semplificazioni -e ancor peggio le generalizzazioni- portano spesso ad incanalare la violenza verso un obiettivo del tutto fungibile.