mercoledì 18 febbraio 2009
Uno e Trino
No, niente derive mistiche. Non ancora, perlomeno...
Si tratta di uno spassoso esperimento a tre mani, proposto dalla frizzante Giustina, che ha visto partorire un post tripartito a tema comune.
I protagonisti di questo simpatico divertissement sono stati i due amici di blog -scrittori e sceneggiatori- Giustina Porcelli e Alex Crippa ed il sottoscritto Giangidoe.
Questo è il link del blog di Giustina dove trovate il testo nella sua impostazione grafica originaria e corredato delle mitiche illustrazioni dell'autrice.
Qui di seguito, il testo del post, asciutto e privo di illustrazioni. Che rende meno, credetemi.
LA CAMICIA A TRE MANICHE
La prima mano è di Giustina:
Nick ha un segreto. Guida la Marone Industries e collabora con la Jacquie M occupandosi contemporaneamente di finanza, flotte, economia e moda. Gestisce gli svarioni di Bridget, la fidanzata con la quale convive. Partecipa attivamente alla vita di Brooke e a quella della ex moglie Taylor. Cura il figlio neonato. Accompagna Katie nel suo ultimo viaggio. Suona la chitarra e compone canzoni dedicate alle donne e al mare. Va in barca appena può, dal parrucchiere appena deve, e da Chuck appena ha sete. Fuma i sigari, mangia pistacchi e beve whisky. Il tutto in un giorno solo. Nick deve avere un segreto perché per riuscire ad amministrare una vita così ci vorrebbero perlomeno tre mani. Che sia proprio questo il trucco? Una terza mano retrattile che tira fuori all’occorrenza? Perché non possiamo avercela anche noi una mano in più da sguainare al momento opportuno? Una mano extra risolverebbe un sacco di problemi: casalinghe con tre swiffer e più tempo libero; impiegati che digitano tastiere e fanno digito pressione ai colleghi; meccanici che riparano il motore, cambiano le candele e fischiano le belle donne; lavavetri che puliscono il cruscotto, il parabrezza e ti maledicono perché gli dai solo monetine di rame; ladri che forzano due serrature in un’unica mossa; parlamentari armati di palmare, cellulare e Nintendo DS scaccia noia; amanti fantasiosi da santificare; centraliniste che si fanno le unghie delle mani e dei piedi e chissà cos’altro. La camicia a tre maniche non è un sogno irrealizzabile: basta chiedere una mano... e lasciarla libera.
La seconda mano è la MIA:
Ah, quanti scenari si dispiegano alla cronenberghiana idea di una terza mano. E tralasciando le applicazioni più squisitamente sessuali, che molto dipenderebbero anche dalla lunghezza dell’eventuale terzo braccio cui sarebbe attaccata la stessa, io non ho dubbi sulla funzione alla quale adibirei l’inedito arto nel mondo reale: il grattamento salvifico, periodico e capillare della propria schiena.
In Beautiful, del resto, esistono massaggi e idromassaggi, carezze e abbracci, persino revolverate e/o sporadiche rianimazioni cardiache; oltre che - ovviamente - tonnellate di sesso fuori campo, ben più che suggerite da affanni, sudori, rossori e riflessioni goliardiche del post-amplesso. Ma sebbene gli Audaci sceneggiatori concordino sul battiatano “bisogna pur che il corpo esuuuulti” (o sussulti), non sia mai che qualche Bellissimo personaggio chieda all’amico/amante/parente del momento di dargli una rilassante grattatina alla schiena. Immagino che questa nota di realismo intimista potrebbe nuocere alla coerenza patinata della soap…Ebbene, la funzione di riserva per una terza mano nel BeautiWorld ce l’ho: la chiusura delle porte. E magari, PERSINO delle serrature.
Voglio vedere, poi, come fanno ad andare avanti per altre 5.000 puntate senza le proverbiali agnizioni sull’uscio di casa Forrester.
Cattiveria, dite? Ma no: è solo il tipico sadismo da triplo pollice opponibile.
La terza mano è di Alex Crip:
Con una terza mano potrei tenere un ritmo samba sul piatto ride della mia batteria mentre con le altre due tengo un classico ritmo rock a 4/4 su charleston e rullante: etno-rock senza campionature né sovraincisioni, tutto suonato dal vivo!
Con una terza mano potrei finire il torneo di Mortal Kombat sulla mia Playstation3 in 5 minuti: 15 dita per gli 8 tasti e 2 levette del mio joystick farebbero tremare e poi soccombere qualunque mio avversario virtuale!
Con una terza mano potrei firmare doppi autografi. A patto che sia anch’essa una destra, se no sono fregato.
Con una terza mano potrei guidare e farmi la barba contemporaneamente. Con la mia Mercedes SLK a cambio automatico potrei anche tagliarmi i peli del naso nel frattempo. E con l’autista potrei addirittura regolarmi le sopracciglia! Se fossi donna, ovviamente.
Con una terza mano potrei davvero cambiare il mondo! Ben Harper dice che ne bastano due in “With my own two hands”… io triplico!
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10 commenti:
Il titolo è fuorviante: credevo si riferisse al nano...
nano quale nano? quello ghiacciato? non conosco altri nani. ah, sì. c'erano quei 7.
Interessante esperimento.
Però la terza mano mi inquieta...
io la terza mano la userei per commentare il famigerato post che mi vede latitante /o per fare gestacci contemporaneamente agli automobilisti, ai passanti, e agli strigliatori di pony, quando pedalando vado al lavoro /o per cucire la mia stupendissimissima maschera di venerdì /o per schiaffeggiarmi quando dico idiozie.
ahia.
(per quest'ultimo proposito pare ne bastino due.)
@ flo:
Il nano sarà in qualche modo protagonista del mio prossimo post.
Ma a lui una terza mano sicuramente non basta.
@ giustina:
Ma come??? C'è il mitico nano di TWIN PEAKS!
@ tuiti:
A volte ci vorrebbero delle foto esplicative da allegare ai commenti. In questo caso, solo per vedere un esempio reale di "strigliatore di pony"...
http://breakinglondon.blogosfere.it/2007/07/luomo-piu-alto-del-mondo-ha-incontrato-luomo-piu-basso-del-mondo.html
E meno male che non sono amanti...
Io con la terza mano mangerei tutto il tempo...credo che per evitarmi guai che la natura non me l'ha inclusa nella confezione.
Mel Gibson in Million Dollar Hotel non aveva un terzo braccio?
farò la foto.
promesso.
@ isline:
Ricordo vagamente questa cosa, ma di quel film non ebbi un'impressione molto buona, e col tempo l'ho rimosso quasi del tutto dalla memoria...
@ tuiti:
Guarda che io ti prendo in parola, eh?
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