- E allora: come stai?
- "Sto".
- "Sto".
- Si, ma come va?
- "Va".
- Certo che _i molto... molto...
- "Laconico".
-
- ...
- Pronto? Ehi, mi senti?
- Si.
- Sono rimasto a "comico". E' possibile?
- Mah. Perchè no.
- E dai, però, non ti posso sentire così...
- E' il segnale. La wireless qui fa schifo.
- No, non parlo del campo, cretino. Non ti posso sentire con questa voce.
- Ah.
- Cerca di riprenderti!
- Al massimo mi faccio un paio di autoscatti, quando ho qualche monumento dietro di me.
-
- ...
- _ senti? Ooooo!!
- Si, ora si.
- Dicevo: devi rimetterti in carreggiata, ora.
- Dicevo: devi rimetterti in carreggiata, ora.
- Ma io ci sto andando, in carreggiata. Sono uscito dalle lamiere contorte, giù nello sterrato, mi sono trascinato col busto verso il ciglio della strada, ignorando la presenza o assenza reale di sensibilità agli arti, e con una scia di sangue ho tracciato il mio percorso verso il centro della corsia nella speranza che qualche pazzo mi travolga. O che qualche miracolo mi soccorra, non so.
-
- ...
- 'ntooooo! Mi sentiiii?????
- SIIII, ORAAA SIIII!!!!
- Scusa, è veramente snervante parlare così. Dai, ci sentiamo più in la.
- E non sono sicuro nemmeno di avere le budella al loro posto.
- Eh, si, capisco come ti senti. Dai, veramente, ora chiudo, sennò rischio di perdere dei passaggi. Un abbraccio, e stammi su!
- Si, senz'altro. Ciao.
2 commenti:
Certo che anche le tue linee sono ben affollate di... insopportitudine, diciamo.
Solo questa. Per ora...
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