giovedì 2 aprile 2009
TrasPosizioni (o dell'Inapplicabilità della Proprietà Commutativa nella fruizione)
Non mi è capitato spesso di vedere dei film tratti da romanzi -o fumetti- che avessi già letto. Più frequente è stato invece il caso in cui la visione o l'attesa di un film mi hanno portato ad interessarmi del libro da cui questo era tratto, e spinto alla sua lettura.
Su questo argomento, come su tanti altri, le mie idee sono in continua evoluzione. Ora come ora, però, la teoria che mi sento di seguire è la seguente:
1) Quando il film, in uscita o già visto, sembra (o si rivela) buono mentre il romanzo da cui è tratto è sconosciuto da critica e pubblico, di solito non mi incuriosisco più come prima. Ad esempio, quando dopo anni di culto del film di Forrest Gump sono riuscito a procurarmi l'omonimo romanzo e l'ho divorato, la delusione che ne è conseguita è stata forte.
2) Quando il film, in uscita o già visto, sembra (o si rivela) buono ed anche il romanzo da cui è tratto si scopre essere stato amato da pubblico e critica -o anche solo da critica-, allora vale la pena leggere il romanzo DOPO il film: se il libro è bello, è più facile che guardando prima il film rimanga un bel ricordo di entrambi, a distanza di tempo; mentre se si legge/si è letto e si ama/si è amato il libro prima della sua trasposizione cinematografica, per quanto quest'ultima possa essere ben fatta, si crea quasi sempre un confronto in perdita viziato in partenza. Un caso rappresentativo in questo senso è stato per me Caos Calmo, di cui ho amato prima il film e poi il libro. L'eccezione invece è avvenuta con Non ti muovere, per il quale fortunatamente la lettura del libro prima della visione dell'omonimo film non ha per niente penalizzato la seconda esperienza di fruizione (come di solito accade a chi legge un libro e dopo ne vede il film).
3) Quando il film, in uscita o già visto, sembra (o si rivela) non memorabile mentre il romanzo da cui è tratto pare sia stato amato da pubblico e critica -o anche solo da pubblico-, allora vale la pena leggere il romanzo PRIMA dell film, o cercando di CANCELLARNE il ricordo. In caso contrario, il trauma creato da una pessima trasposizione filmica scoraggerà anche l'eventuale recupero del libro, che magari nasconde una storia ed uno stile inaspettatamente meritevoli. A me, per esempio, è successo di scommettere che la storia alla base del recente PS I love you potesse essere molto carina, di per sè, mentre il film prometteva di essere una delle più grosse tamarrate del decennio (e infatti lo è stato); per questo, avendo poi letto intriganti recensioni sul romanzo originale, ho deciso di comprare e leggere prima il libro e poi di guardare il film, cosicchè almeno non avrei perso l'entusiasmo di conoscere questa simpatica storiella nel caso il film mi avesse (giustamente) orripilato.
4) Quando il film, in uscita o già visto, sembra (o si rivela) non memorabile e il romanzo pure, beh, lì scatta l'anarchia della soggettività. E in quell'ambito, consigli e teorie sono utili -parafrasando il Dottor Manhattan di Watchmen- "come una foto dell'ossigeno a chi sta per annegare".
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6 commenti:
nello sbirciare ho creduto che il post si riferisse alle problematiche di trasposizione cinematografica e a tutte le annose (e da me amate) questioni relative alle tecniche di adattamento e di traduzione intersemiotica..
invece questo tipo di visione riguarda davvero la situazione particolare presa di caso in caso..
devo dire che per quanto mi riguarda solitamente i libri li trovo migliori, specie se letti prima.. vuoi o non vuoi il film detta legge su troppe cose.. i processi immaginifici che consentono alla propria mente di costruire dal nulla volti, voci, suoni, colori e spazi, sono irrimediabilmente inquinati da una (pre)visione adattata..
In effetti quello è il rischio principale, lo riconosco.
Ma per uno come me, con scarsa capacità di immaginazione visiva e descrittiva, è spesso anche un'opportunità.
Mi spiego.
Il romanzo riesce comunque a ricreare quasi sempre delle atmosfere più sfumate e a partorire un immaginario così complesso e soggettivo da superare spesso le pre-visioni adattate; ma avere una base visiva su cui operare (per addizione o per sottrazione) è, nel mio caso specifico, spesso salvifico. Sempre ammesso che si stia parlando di un buon film e di un buon libro...
Mentre se si è troppo affezionati ad una visione "propria" di un romanzo o al suo stile di scrittura e narrazione, una sua qualunque trasposizione filmica -per quanto lodevole od osannata- non potrà che rivelarsi una delusione, penalizzando quindi un'opera partorita per altri scopi e con altri mezzi a sua disposizione.
Del resto, come ho lasciato intuire, il discorso è strutturato, non esente da eccezioni e soprattutto in continua evoluzione.
Dunque, a me invece succede che se non ho letto il romanzo e il film diventa un fenomeno di massa, non vedo il film nè leggo il romanzo... (ad esempio Forrest Gump), se vedo un film che mi piace tratto da un romanzo poi lo leggo, mentre viceversa è quasi sempre una delusione vedere un film tratto da un romanzo che hai già letto. I romanzi sono sempre migliori, credo.
In effetti non discuto sul fatto che i romanzi siano quasi sempre più interessanti e ricchi dei film tratti da essi.
Credo però che, proprio perchè il romanzo nasce per lo più "vincente", se capita di scoprire che un bel film è tratto da un bel romanzo e non si è ancora visto nè l'uno nè l'altro, forse è meglio dare precedenza al film, cosicchè l'eventuale "DeltaX" tra le due opere non svaluti troppo il ricordo del film.
Poi, certo, se uno il romanzo l'aveva già letto o amato, sarà comunque molto esigente di fronte a qualunque sua trasposizione cinematografica. Ma hanno tratto -e trarranno- così tanti film da romanzi che credo questa casistica sia comunque più ristretta della precedente.
riflettevo sul fatto che al di là del fatto che molti romanzi vengono concepiti proprio in previsione di un imminente adattamento cinematografico (vedi moccia&co.) capita alle volte che ci siano libri che siano inevitabilmente e obbligatoriamente destinati ad essere resi film. in un certo senso è come se fossero già film.. come i libri di palaniuk..
per quanto riguarda l'appoggio immaginifico posso capire l'esigenza anche se solo in parte.. ti invito a sforzare di più la tua creatività e a cercare di spazializzare e visualizzare le strutture sintattiche in frame da giustapporre..
L'amore sviscerato per la lettura e, quindi, la mia del tutto poco obiettiva preferenza del libro al film, nella stragrande maggioranza dei casi, è dovuta essenzialmente al rapporto che si instura tra me e il romanzo in quastione. Mi spiego meglio: scelgo un libro a seconda dell'umore o del periodo che vivo, non tanto per il successo mediatico che ha ricevuto...mi piace accellerare la lettura, divorare letteralmente le pagine e capire subito cm si svolge la storia quando vivo un periodo di ansia o precarietà emozionale; così, almeno nel mio personalissimo angolo di mondo, sono sicura che il finale è già scritto...nessuno lo può cambiare e questo mi tranquillizza. Quando invece sono più appagata leggo lentamante...cioè, sono sempre curiossissima di cm va a finire, ma mi godo ogni singola pagina, torno indietro, rileggo passi particolarmente interessanti, dilaziono i capitoli in modo da avere una piacevole parentesi di relax continua e costante...quasi quasi la fine del libro mi provoca la sindrome dell'abbandono.
Tutto questo con un film non lo potrei fare...:(
Poi mi rendo perfettamente conto che la trama di un film, che dura 2/3 ore max, sacrifica immancabilmente tutti i dettagli, gli episodi di secondo rilievo, per ragioni logistiche comprensibili, ma a volte non giustificabili da parte di chi ha già letto il libro.
Ora la mia personale classificazione è:
1)se il film non mi è piaciuto non leggo il libro (es. Come dio comanda)
2)il libro mi è piacuito ma ne hanno tirato fuori una scontata americanata (es. Se solo fosse vero)
3)film è stata una piacevole sorpresa dopo il libro (concordo con te..Non ti muovere)
4)se il libro non mi è piaciuto ed esce il film, gli concedo una seconda chance anche solo per la curiosità di vede che si sono inventati (es. Chiedi alla polvere)
5)libri da cui spero traggano un bel film (es. L'ombra del vento)
P.
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