martedì 14 aprile 2009

La retorica sulla retorica della retorica


Si tratta di uno degli argomenti sul quale ho ancora le idee in evoluzione. Saranno state forse le riflessioni maturate sugli ultimi eventi mediatici a farmi tornare con la mente a questo tema, ma credo sia il caso di cercare di spiegare il nocciolo della questione.

Il punto è: quanto è frequente che una contro-retorica con pretese di realismo e disincato giustifichi la detrazione di una retorica più idealista?
E soprattutto: come è possibile che una verità spicciola e ricorrente venga gradualmente ritenuta, proprio a casua della sua reiterazione e semplicità, solo il trascurabile frutto dei soliti allarmisti privi di pragmatismo e cognizione di causa?
Mi spiego con un esempio pratico: com'è possibile che, a lungo andare, affermazioni come "il pianeta sta morendo perchè l'uomo inquina" o che "il nucleare è pericoloso", o anche solo che "Berlusconi si fa le leggi ad personam" diventino, per il solo fatto di essere pronunciate da tutti e ripetute in varie salse e vari contesti, dei semplici luoghi comuni da bar e -in quanto tali- ormai poco credibili, tanto da considerarsi sconvenienti?
Possibile che la perenne necessità intellettuale della mediazione -spesso salvifica, è vero- e della elevazione -mah- debbano richiedere la riproposizione di alcune di quelle verità, smussate e abbellite, in una veste che possa tranquillizzare tutti per la sua inapplicabilità deresponsabilizzante?
Ma non si ottiene in questo modo una retorica ancora più fighetta e insopportabile perchè con innegabili pretese di concretezza e senso critico, laddove invece non fa altro che patinare e snaturare le questioni con una diplomazia incellofanata e con teorie e tecniche avvilenti?

No, in realtà tutto questo discorso non ha preso spunto da un preciso fatto di cronaca o da qualche esternazione pubblica recente. E' solo una mia antica perplessità. Nonchè il mio personalissimo modo di farvi gli auguri di Buona Pasqua.

7 commenti:

flo ha detto...

Sono reduce da due giorni di sperimentazione di vita primitiva... aiuto. Tanti auguri caro Giangidoe anche se in colpevole ritardo :*

Giangidoe ha detto...

Ciao Flo, auguroni anche a te!

Giorgio Salati ha detto...

Se c'è una cosa che mi dà sui nervi è quando uno cerca di fare un discorso civile, etico, e viene tacciato di "retorica" e soprattutto di "buonismo"...

è l'invidia dei forzatamente cinici che non essendo all'altezza di mantenere una qualsivoglia etica, sparano su chi è un esempio migliore di loro.

Malusa Kosgran ha detto...

le tue perplessità sono giustificate e sane: volevo solo confermarti che sei tu quello normale.
un bacione

Giangidoe ha detto...

@ Giorgio:
Sono d'accordo con te.
Il problema, tra l'altro -e parlo per esperienza diretta ed indiretta-, è che talvolta questo controretorica con pretese di disincanto arriva proprio da persone che non sono affatto prive di etica o morale, e che anzi si rivelano anche ottime persone e bravi cittadini.
E questo mi perplime ancora di più...

@ giustina:
Mi hanno detto tante cose finora, ma che sono io quello normale ancora non mi era capitato...
Grazie di cuore ;)
Un bacione a te!

tuiti ha detto...

- dissacrare.
- esorcizzare.
- avere di che parlare.

mi sembrano tre ottime ragioni per cui questo incessante ripetere - a mo' di disco rotto - frasi sunto della situazione devastante (a livello politico, economico, sociale e ambientale) sia diventato un leit motiv del chiacchiericcio da salotto talkshowniano, grottescamente traslato nei luoghi antropofagizzanti della nostra condizione moderna (parrucchiere, bar, palestra, cassa del supermercato).

- scimmiottare conversazioni socialmente utili.

potrebbe essere un'altra notevole ragione.
ma come hai detto bene tu (lo vedi che permane il gemellaggio empatico?!?!?) questi pensieri sono in continua mutazione e sono soggetti ad assestamenti continui. come l'isola di lost..

Giangidoe ha detto...

L'isola ora "pare" essersi arrestata.
Ma sono proprio curioso di capire come si ricompatterà il gruppo originario riempiendo il gap generazionale.
E che si credono, di saltare nel tempo come Sam (Beckett)?

PS: Ma certo che il gemellaggio empatico c'è ancora -e pare anzi rafforzarsi all'aumentare dei temi affrontati-. Forse proprio per questo, le opinioni non condivise meritano un peso addirittura maggiore! ;)