mercoledì 29 ottobre 2008

A (B&)Beautiful mind




Puntare i riflettori critici su una soap potrebbe far gridare allo scandalo. Eppure l’importanza di Dominick Marone, personaggio relativamente recente di The Bold and the Beautiful (opera fluviale sul cui titolo il Bel Paese ha avuto, letteralmente, l’ultima parola), ha una sua innegabile dignità quasi letteraria che merita di essere condivisa.
Perché, vi chiederete? E’ presto detto.

Per usare una metafora ludica, verrebbe da affermare che gli interventi di Nick in Beautiful siano assimilabili agli scossoni dati ad un flipper durante il gioco: dopo due o tre colpi un po’ più violenti, i pulsanti laterali si bloccano e la biglia scivola nel mezzo, irrecuperabile. Alle frasi di Nick, sia quando divertenti che quando drammaticamente serie, i personaggi/attori sbarrano gli occhi o sorridono imbarazzati, come se la loro appartenenza alla finzione fosse per un attimo strattonata e messa a rischio, sfilacciando il patto narrativo come un maglione rovinato.
Sono senza dubbio le battute ironiche, però, il vero fulcro del ruolo metanarrativo di Nick.
Memorabile, ad esempio, il suo primo incontro con Bridget, trentenne figlia della femme fatale per eccellenza Brooke Logan. Alla scoperta del loro legame familiare, le esclamò senza mezzi termini: "Figlia? Sua mamma deve averla concepita ad 8 anni!". Tuttavia, anche nelle sue riflessioni serie si avverte sempre un piano leggermente sopraelevato rispetto alla gittata di pensiero degli altri. Le analisi di azioni e situazioni che egli snocciola (talvolta con sprezzante spavalderia) appaiono troppo spesso imbarazzantemente extradiegetiche.
Ed è lì, quando lo spettatore coglie l'autoironia della soap, che avverte un baco nel sistema. E qualcosa inevitabilmente cambia.

L'impressione che ho di Nick può essere sintetizzata da una immagine forse puerile ma efficace. Fate conto che lo spettatore di un cartone animato venga assorbito improvvisamente dalla tv, entrando a far parte di quel mondo ma mantenendo sprazzi di consapevolezza personale. E che, seppur decidendo inizialmente di adeguarsi agli stilemi di tale universo per non creare disagi, col passare del tempo cominciasse a sensibilizzare i suoi nuovi conviventi alla "realtà" ,o almeno alla verosimiglianza. Proprio come il trasognato protagonista di Pleasantville. Ovviamente, però, senza il medesimo successo. A quel punto, a nulla servirà invitare la bionda monolacrimante della soap a ragionare, a farle considerare non più tanto normale che tutte le porte di casa siano sempre aperte, che i propri figli crescano a botte di dieci anni da un mese all’altro, eccetera. Quello che otterrà il nostro (anti)eroe sarà sempre l’abbraccio di una lei spaventata e piagnucolante.

Ma a qualcuno piacerà sempre pensare che, per una impercettibile frazione di secondo, in lei (o lui, perché no?) ci possa essere almeno un barlume di coscienza. Un singolo attimo in cui l'incantesimo si rompa e il rinato personaggio appena uscitone si chieda incredulo "ma... dove sono?".

Certo, almeno fino alla sequenza successiva.

Sennò che gusto c'è?


17 commenti:

Malusa Kosgran ha detto...

accidenti. voglio che sia tu a scrivere il mio epitaffio! nick che trasporta i personaggi della soap alla realtà sarebbe follemente geniale (anche se manderebbe all'aria un equilibrio che vacilla senza crollare e cade senza ferirsi da decenni), magari da "smarmellate" le luci potrebbero saturarsi e la pellicola diventare bianco e nero. oppure brooke potrebbe scoprire le gioie dell'auto erotismo in una vasca da bagno in modo da smetterla una buona volta di importunare tutti gli uomini della soap.
in ogni caso, complimenti per il post e per il linguaggio forbito, il prossimo personaggio metanarrativo dovrebbe essere rick che oggi ha detto a taylor: " c'è un uomo a cui brooke non interessa: io." mo non la chiama più nemmeno mamma... siamo a un passo dal baratro, da quasi 25 anni.

Giangidoe ha detto...

Verissimo!
E il passo successivo è che se la farà pure lui, "Brooke", dando per scontato -come spesso si fa in questi casi- che loro non siano MAI stati madre e figlio.
Ammetto che che un'agnizione autoerotica della Lang sarebbe decisamente pregevole [giusto per usare un linguaggio "forbito" ;) ].
A livello di dignità narrativa, s'intende...

Grazie mille per i complimenti.
E comunque, anche se vado OT, ne approfitto per confessare una punta di delusione per come si è conclusa la confessione di Stephanie al duo Baker.
La battuta "di comodo" che usa la poliziotta coatta in BORIS quando girano la puntata sull'assassino del Conte (prima di sapere chi fosse) si sarebbe rivelata, in questo caso, decisamente azzeccata.
Per ovvi motivi, non posso riportarla in questa sede.
Ma tu te la ricordi, vero ;)

Malusa Kosgran ha detto...

brooke e rick insieme e il figlio lo partorirà rick con l'utero di taylor che ormai è pratica: le porte dell'inferno si aprano!!!

la battuta di stephanie è stata loffia sì. ma i due baker? arrivano, s'informano e se ne vanno senza dire né "mah" né "ah": che abbiano capito pure loro che il sergente caporale in trono di tutte le forze speciali, terrene, aeree e sovrumane è la matrona?

Giangidoe ha detto...

E senza dire neanche "yo", "men" o "bro"!
:)

Franca ha detto...

Beautiful... Ma cos'è?

Scherzo, ma non ne ho mai visto neanche una puntata...

Giangidoe ha detto...

Beh, una puntata una, anche se per sbaglio o per circostanze avverse, dovrai almeno averla intravista.
E con una singola puntata -e un pò di attenzione- è sempre possibile ricostruire almeno 10 degli ultimi 25 anni di avvenimenti.
Poteri delle reiterazione e dei flashback compulsivi.

Anonimo ha detto...

il post più bello e ricco che tu abbia scritto finora!!!
la metafora del flipper è di un comico incredibile. rimpiango la mia impossibilità a vedere beautiful, ma ricordo ancora molto bene il personaggio di nick marone..
caspita, credevo che l'apice l'avesse raggiunto la volta che disse a brooke che la sua vita sembrava una soap, ma adesso scopro che è decisamente recidivo (tratto che accumuna tutti i personaggi)..
sembra come se essendo entrato nel meccanismo narrativo a rapporti di base già instaurati (brooke+ridge; taylor-ridge; thorne+chi capita capita) sapesse già come muoversi, un po' come un concorrente di un reality che ne entra a far parte a show già avviato e abbia avuto la possibilità di studiarsi le personalità degli altri giocatori in precendeza..
continuate a scrivere di nick, tu e giustina, vi prego, è uno spasso incredibile!!!

Giangidoe ha detto...

La battuta sulla soap è decisamente la più rappresentativa ed esplicita, in effetti, ma Nick ha "cortocircuitato" (mamma mia, nun se po' sentì!) la schematicità della soap in modi ben più sottili.
Sembra che si diverta a smitizzare tutti gli stati d'animo attesi in certe situazioni, a scimmiottare l'interlocutore quando i suoi discorsi e le sue reazioni sono banali e prevedibili, o a fare uscite che sa non potranno essere comprese appieno se non dagli spettatori.
Però hai ragione: Nick conosce le regole del gioco. E più volte, soprattutto nella fase iniziale, quando era fuori dal raggio d'azione dei Forrester, la sua estraneità critica era ancora più marcata.
Adesso invece sta giocando. Per nostra fortuna.
Ed è lui il vero porto franco degli sceneggiatori.
Anche se il secondo personaggio veramente interessante, depositario delle uniche altre riflessioni sensate, è solo lei: la Matrona.

Grazie mille per i complimenti! Come dicono a Roma, qui stamo a giocà (e ci divertiamo un sacco).
I miei contributi su Beautiful sono -e saranno- molto rari. Decisamente, per le nuove riflessioni beautifulesche -metanarrative e non- ci rimettiamo tutti nelle mani dell'impareggiabile Giustina, che per fortuna aggiorna spesso (e assai argutamente) il suo mitico blog. ;)

Anonimo ha detto...

Uff, ho appena letto l'avviso nei commenti e dice che non si può essere gratuitamente provocatori...
vabbè, rinuncerò alla mia battuta ma devo lo stesso stupirmi: anche tu vedi Bbiutifullle?!
Non lo avrei mai detto, comunque 'sto Nick per certi versi è una Brooke al maschile, vola di fiore in fiore, di madre in figlia e di ex moglie in moglie!
Non so se meritava il tuo bel post ;)

Giangidoe ha detto...

Ma sì, che lo meritava! (e grazie per il "bel").
Dopotutto, ogni tanto qualche puro divertissement ci vuole... ;)
Comunque tranquilla: l'avviso non si riferisce certo a provocazioni bonarie fatte da persone amiche.

Bah, guardare Beautiful mi sembra una parola grossa...
Diciamo che "mi capita di rimanere aggiornato". E di tanto in tanto, ne colgo qualche suggestione utile a livello critico e/o sociologico...
.......
......
...
...

Ehm:
non sono credibile, vero?

Anonimo ha detto...

Sociologicamente parlando, per me gli autori sarebbero da reparto psichiatria...
E' comunque un utile diversivo, quando non so con chi prendermela inizio a insultare le Loagan :P

Giangidoe ha detto...

Si, Brooke è decisamente diventata un sostituente lessicale mondiale per le più svariante forme nazionali e locali di "meretrice".
E a proposito di questo e del peso -in tutti i sensi- di Stephanie, come non citare la volta in cui la Matrona le disse (parafraso un pò):

"Gli eschimesi conoscono 100 modi diversi per chiamare la neve. Tu devi conoscerne altrettanti per toglierti le mutandine..."

isline ha detto...

Rimango spesso piacevolmente coltpita dalle tue trovate critiche: questa in particolare mi ha divertito sia per lo stile che per il tema. Trovo che tu abbia una predilezione per la metanarrativa in quanto portatrice di vorza destabilizzante.
Mi chiedo: perchè allora non ti piaccioni i cartoni Warner Bros?

Giangidoe ha detto...

Non è che non mi piacciano. E' che, nell'età della ragione, sono passato direttamente dai classici disney alle serie giapponesi, e da quelli giapponesi a South park e i Griffin.
Dove posso inserire, ora, nel mio immaginario, la mitologia ACME?
I cartoni WB li ho guardati un pò quando ero troppo piccolo per apprezzarli, e mi è solo rimasto l'odio per Bugs Bunny e i Looney Tunes in generale.
Però adoro Road Runner, quello si.
E molti cartoni di Hanna & Barbera.

ArabaFenice ha detto...

mi spiace di non poter intervenire al dibattito in quanto non vedo beautiful. lo seguo da lontano leggendo ogni tanto, quando mi capita, i riassunti sulle guide TV o sul televideo.
però, accidenti, non credevo che potesse avere questa chiave di lettura...

Giangidoe ha detto...

In realtà, non so se crederci davvero nemmeno io.
Ma mi fa piacere pensarlo... ;)

Pupottina ha detto...

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