mercoledì 8 ottobre 2008

La classe non è acqua


Fra i vari film usciti e in uscita al cinema in questo periodo, ho molta curiosità di vedere il vincitore della palma d'oro a Cannes 2008, LA CLASSE (qui il trailer italiano). E' un piccolo film su un professore di un liceo della periferia di Parigi e i suoi rapporti con studenti di 13, 14 e 15 anni circa, alcuni dei quali particolarmente difficili. Non si tratta -almeno da quello che ho letto- del classico film sul riscatto dei perdenti grazie al traino di un insegnante/mentore stimolante, ma di un film minimalista -dal taglio realistico- sulle dinamiche scolastiche contemporanee dei ragazzi di nuova generazione, proverbialmente più svogliati ed irriverenti, a causa di fattori socioculturali e mediatici complessi (dove probabilmente la strada e -paradossalmente- il web assumono un ruolo determinante). Accattivanti le riflessioni di Lorenzo Maiello di XL, il quale suggerisce che l'impressione è "che quel bullismo sia niente rispetto a ciò che da noi va su Youtube, e soprattutto che passione, probabilmente stipendi e sicuramente ruolo sociale dei loro insegnanti, siano ormai marziani rispetto al nostro sfascio".
Al di là di valutazioni di merito (o demerito) della pellicola, c'è da rilevare che i francesi hanno particolarmente a cuore il tema del rapporto insegnante-alunni: mi viene in mente il bellissimo ESSERE E AVERE, del 2002, che si concentrava però su una fascia più giovane (bambini delle elementari) ed era decisamente documentaristico. Sui film generazionali, invece, sebbene non propriamente scolastici, il pensiero corre automaticamente a L'ODIO di Kassovitz e a L'ETA' INQUIETA di Dumont.
Anche da noi, per carità, ci sono stati ottimi film sulla scuola. Primo fra tutti proprio LA SCUOLA, di Luchetti, che sebbene con il solito tono da commedia amara tipicamente italiana è forse uno degli esempi più brillanti della categoria.
Per il resto, su quasi tutti i fronti generazionali, rifuggire dal moccismo dilagante in favore di qualcosa di meno modaiolo e più "utile" è decisamente un pensiero da incidere su un lucchetto ed incatenare su un ponte. Ovvero: un proposito romantico ma del tutto vano.

10 commenti:

isline ha detto...

Promprio ora ne hanno parlato al TG1!!!

Giangidoe ha detto...

Allora ci andiamo, a vederlo...
Vero? :)

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

Un film che a questo punto cercherò di vedere.

Ammetto di essere interessato anche, ma qui si cambia genere, o forse più esattamente tema trattato, l'ultimo film di Spike Lee.

Giangidoe ha detto...

Anche a me sfizia, l'idea di vedere quel film. Poi, conoscendo Spike Lee, sono quasi sicuro che non sia una melensaggine. Però, a parte qualche critica un pò freddina raccolta finora, ho almeno una fonte autorevole che l'ha trovato un pochino retorico (all'americana) e pretestuoso.
Di vederlo lo voglio vedere ma, in quanto italiano, mi preparo a qualche inevitabile luogo comune sulla nostra rappresentazione da parte degli "altri".

Anonimo ha detto...

Aiuto, Moccia ha già minacciato l'uscita di un suo nuovo film oltre al romanzo Amore 14! Comunque, per quanto riguarda il rapporto professore-alunno, mi sa che siamo stati troppo influenzati da L'attimo fuggente...

Franca ha detto...

No, ancora Moccia, per favore no...

isline ha detto...

Amore14 uscirà nel 2009, tenetevi pronti...

Giangidoe ha detto...

@ flo:
Però io L'attimo fuggente l'ho adorato e lo adoro tuttora. Certo, sono consapevole che si tratta solo di una bella favoletta (neanche troppo allegra)... Ma credo che non guarderei Dr House con gli stessi occhi se non pensassi, ogni volta che guardo Wilson, "Allora non si è suicidato! E' VIVO!!" :)

@ Franca e isline:
Moccia sta alle dinamiche giovanili e scolastiche come Bush sta alla democrazia: ha idee tutte sue, che quasi nessuno condivide ma che gli fruttano un sacco di potere.

Anonimo ha detto...

L'attimo fuggente piaceva anche a me. Che irrecuperabili idealisti e sognatori!

Giangidoe ha detto...

Nuanda... Capitano mio capitano... La setta dei poeti estinti... Il kit da disegno che vola... Le pantofole del padre severo perfettamente allineate davanti al letto...
Come dimenticare queste sane icone anticonformiste quasi disneyane?