lunedì 6 ottobre 2008

Una giornata gala(c)tica


Come anticipato due post fa, sabato 4 Ottobre sono stato al Romics. Non mi dilungherò in un diario dettagliato di tutto quello che c'era (o che ho visto) durante la giornata. Mi limiterò a riportare i tre episodi che mi hanno dato più soddisfazione, sia come fan che come "consumatore":

1) Alla presentazione del nuovo saggio della Tunuè sul fumetto italiano, nell'imbarazzante silenzio della dozzina di gatti in sala al momento in cui il moderatore ha dato via libera alle domande, ho preso coraggiosamente la parola -non lo faccio mai!- quasi per solidarietà all'editore (lì presente) chiedendogli se nel libro in questione ci sarebbe stata anche un'analisi semiotica del fenomeno, come nell'ottimo saggio di Valentina Semprini, o solo una sociologica. E questa domanda (magari un pò spocchiosa ma decisamente buttata lì) mi è sembrato illuminare gli occhi del giovane editore, che è subito partito in quarta nel rispondermi. Tra l'altro, con un entusiasmo che gli si era spento probabilmente fin da subito, quando si era reso conto che l'afflusso del pubblico a questo incontro non era stato esattamente incoraggiante. Il moderatore, dopo, ha anche supposto scherzosamente che ci fossimo messi d'accordo.

2) Dopo una carrellata lunghissima sulle sue novità editoriali, ho fatto al direttore della Panini -Marco Lupoi- due domande/tormentoni dal tono delicatamente polemico. Ovvero: perchè non si decidessero a pubblicare delle testate dedicate al singolo personaggio piuttosto che le attuali formule miste che vedono insieme collane -ed eroi- differenti; e perchè non prevedessero delle ristampe adeguate per gli arretrati Marvel. Le risposte, legate strettamente a logiche commerciali ineludibili, erano quelle che già mi aspettavo, anche se esposte con lucidità e partecipazione (ed un paio di considerazioni che hanno decisamente illuminato il quadro). Il risultato è che le cose per ora resteranno così, ma ora so perfettamente il perchè.
Ad ogni modo, una persona molto motivata ed entusiasta, ed estremamente razionale e precisa.

3) L'incontro con Richard Hatch, protagonista della serie classica di Battlestar Galactica nonchè personaggio importante anche della serie nuova (quella della quale io sono fan assoluto), è stato decisamente l'evento più eccitante. L'incontro coi fan, intervallato dalla proiezione di trailer artigianali da lui stesso prodotti, ha visto l'attore affiancato da una giovane ragazza improvvisatasi traduttrice (quella con la maglia a righe accanto a lui). Quest'ultima, poverina, si è capito subito non avere alcuna conoscenza nè del feneomeno Battlestar Galactica, nè una grande capacità di tradurre adeguatamente l'ospite. Dopo alcuni ululati del pubblico (in realtà pochi, perchè le traduzioni della ragazza venivano quasi sistematicamente ignorate dai preparatissimi fan, e le proteste ritenute per lo più inutili) è iniziato lo spazio delle domande. Anche qui ho avuto il coraggio di fare una domanda, forse perchè "gasato" dall'averne fatte già ben due nella stessa giornata. E, andando un pò controcorrente, per evitare imbarazzi ulteriori alla già estenuata ragazza, l'ho fatta direttamente ad Hatch nel mio semplice e comprensibile inglese di base. Anche qui, una punta -bonaria- di polemica: volevo solo sapere se, visto che all'inizio era scettico sul fatto che nel remake di Battlestar Galactica il personaggio di Skorpio sarebbe stato una donna (a differenza della versione classica), si fosse poi ricreduto. Una piccola provocazione, che si è risolta con la prevedibile ammissione che alla fine era stato fatto un'ottimo lavoro di sceneggiatura. E sono anche riuscito a strappargli una sfocatissima foto col cellulare (che non posto per la mia persistente ritrosia a mostrare la mia immagine in pubblico).

Insomma, bilancio positivo. E oltre al recupero di vari arretrati che mi mancavano, impossibile non citare fra gli eventi piacevoli il concerto in chiave orchestrata (e con tanto di direttore) delle sigle e musiche di vari cartoni giapponesi storici.

Oh, si, e anche i cosplayer. Soprattutto quelli femminili.
Molte mi facevano freddo solo alla vista...

21 commenti:

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

Hai una grande passione per quasi ogni genere di fumetti, passione e competenza che ogni volta che ti leggo mi fanno interessare molto a personaggi che non ho mai letto prima nè conoscevo.

Ciao
Daniele

Giangidoe ha detto...

Caspita, grazie...
Se ogni tanto riesco a trasmettere almeno un pò di curiosità per ciò che descrivo o segnalo in ambito mediatico (e non solo), vuol dire che i miei propositi non sono vani. ;)

Franca ha detto...

Ottima giornata, a quanto pare...

Giangidoe ha detto...

Decisamente si.
Ma il prossimo anno, cerco di andare anche a Ferrara ;)

isline ha detto...

Il prossimo anno si fa un salto a Ferrara e poi magari anche a Lucca...

Giangidoe ha detto...

Eh ehm, magari!
Se sarò ancora libero (e soprattutto, in questo paese) sarebbe fantastico.

MA! ha detto...

Cosa significa facevano venire freddo?

Unknown ha detto...

ottimo reportage.
mi hai evocato in più punti le comic convention che si parodizzano nei simpson, dove attori di serie tv obbligati a indossare i panni dei loro personaggi vengono assaliti dalle domande di fans più preparati di loro! (non c'erano anche i due indiani di Bonanza, vero?)

non offenderti, te lo dico bonariamente, eh! sono dalla tua!!!

Giangidoe ha detto...

@ MA!:
Nel senso che, mentre io morivo di freddo con maglione e giubbotto, molte cosplayer erano praticamente mezze nude.
Certo, questo non vuol dire che non abbia apprezzato alcune interpretazioni decisamente "minimal" di Lamù o di altri personaggi fantasy più recenti che non ho riconosciuto...

@ alex:
Si, in effetti Hatch in particolare è sembrato molto stupito del fatto che potessero esserci così tanti sciroccati (me compreso) capaci di esaltarsi tanto alla vista di tizi vestiti da cylon con visiera e modulatore vocale...

MA! ha detto...

Ma fa veramente così freddo in quel di Roma? Fino all'altro giorno qui nella nordica Bergamo si girava in mezze maniche! Pensa che con la tua espressione io avevo pensato a una serie di sudori freddi causati da:

a)visioni non esattamente paradisiache in cstumi minimal
b)visioni paradisiache unite a un periodo forzato di astinenza sessuale (non voglo insinuare niente, però capirei i sudori freddi!).

Giangidoe ha detto...

No no, faceva proprio un freddo inaspettato e il tempo era brutto (ma brutto brutto brutto, come direbbe l'agente Huber). E poi, io sono già molto freddoloso di mio.
Comunque, posso dire che le visioni erano equamente distribuite fra piacevoli e non, ma almeno quelle "minimal" erano in media le più decorose.

PS: L'hai poi recuperato Nuclear Winter?

Anonimo ha detto...

Ho apprezzato particolarmente la gggenerosità con cui sei andato incontro all'editore del punto 1 :)

Giangidoe ha detto...

Tra l'altro, a me piace molto quella casa editrice!
Peccato che, nonostante tutti i presenti avessero decantato il fatto che tutti i contributi del libro fossero stati scritti a titolo del tutto GRATUITO, il volume presentato (tra l'altro neanche troppo corposo) costi la bellezza di 18.50 euro!

Anonimo ha detto...

WOW!Sn propio curioso di sentire i dettagli su ciò che ti ha detto Lupoi,xkè se c'ero io, ne dicevo quattro......ma ci crede!
micky

Giangidoe ha detto...

Noi, allora, ci aggiorniamo per telefono quanto prima.

Malusa Kosgran ha detto...

cavolo, mai visto. sarà il prossimo telefilm che mi terrà sveglia la notte. ho da poco finito la seconda serie di dexter e le seconda di heroes... ma ti acchiapperò, prima o poi! :)

Giangidoe ha detto...

A me Dexter è una delle poche serie -di una certa fattura- che non mi ha preso: ho abbandonato la prima serie dopo pochi episodi.
Di Heroes invece ho adorato la prima serie. La seconda mi ha un pò deluso, e la terza -da poco iniziata- mi sta a dir poco "perplimendo".
Invece, di Battlestar Galactica (la serie nuova) non posso che parlarne bene su tutti i fronti.
Poi mi farai sapere! ;)

Malusa Kosgran ha detto...

dexter ha fatto la stessa impressione anche a me, ma ti assicuro che "prende" tutti dopo la metà della prima serie, anch'io l'avevo mollata, ma poi recupera!
heroes a me piace, ma devo dire che è decisamente un fumettone, per un target più giovane e quindi lo guardo da... professionista :)
ti farò sapere sì!

Giangidoe ha detto...

Si, fumettone è decisamente un fumettone.
Io lo guardo più dal punto di vista del fan che da una parte vorrebbe essere intrattenuto senza troppe analisi ma che dall'altra non riesce poi a soffocare la sua indole più critica.
E a tal proposito, da questo punto di vista, la III stagione abbraccia decisamente la parte "fumettonesca" meno coerente e più facilona (che poi è quella che per lo più scredita il genere e permette l'uso spregiativo di questo aggettivo).
Dai, appena ci arrivi anche tu, ne discutiamo più ampiamente!

Anonimo ha detto...

Ora che "sai perfettamente il perché" non puoi esimerti dal dedicare un post alle dinamiche editoriali che governano le ristampe! Dobbiamo sapere!

Giangidoe ha detto...

Purtroppo non credo di avere le competenze adatte per dedicare un post tecnico alle dinamiche legate alle ristampe dei fumetti. Il discorso è lungo e si basa su caratteristiche strutturali del settore -nonchè della "domanda"-, passando attraverso le differenze fra il mercato italiano e quello americano (di cui ho letto cose molto interessanti sui blog di alcuni sceneggiatori) e che purtroppo conosco solo per sentito dire.
Forse, magari fra due o tre aggiornamenti, potrei solo spiegare un pò meglio cosa mi ha detto Lupoi in risposta alle mie domande (è vero: mi ha chiarito perchè le cose rimarranno così, ma solo per ciò che concerne la politica della Marvel!).
Ad ogni modo, tu rimani sintonizzato come sempre: in caso ti accontentassi, un tuo commento -almeno!- sarà d'obbligo. ;)