Tutti hanno un proprio album musicale estivo. Non mi riferisco all’album (o all’assemblaggio di canzoni passeggere) che si ascolta di più durante l’estate di ogni singolo anno, ma un album della propria classifica personale che si associa mentalmente al –e che si ascolta soprattutto- l’estate.
Il mio album estivo, o per la precisione, l’album che –quando le vacanze estive me lo permettono- amo ascoltare sotto un cielo stellato è FELONA E SORONA, de LE ORME.
Si tratta di un tipico concept album che narra una suggestiva saga cosmo-epica: la storia di due pianeti (quelli del titolo), uno rigoglioso e illuminato dal sole e l’altro freddo e tetro, che vivono agli antipodi di un sistema solare in attesa un giorno di incontrarsi affinché la gioia e il calore del primo si trasfonda al secondo; ma il finale è più drammatico e meno scontato di quello che ci si aspetterebbe.
L’album è del 1973, e il gruppo in questione è la pietra miliare del progressive italiano. La musica riesce a rendere l’inquietudine e la dolcezza dei capitoli di questa novella space-fantasy, e il falsetto di Aldo Tagliapietra (all’inizio forse un po’ spiazzante) non mi ha mai dato meno fastidio come in questo lavoro.
Lo so, il mio è un giudizio fortemente affettivo e difficilmente condivisibile, tantomeno per ciò che riguarda la presunta ”estività” dell’album. Ma ascoltare pezzi come La solitudine di chi protegge il mondo e Ritorno al nulla guardando (magari da soli) un cielo nero stellato ed avere l’impressione che Cassiopea stia per caderti addosso o che la stella polare sia sparita può essere un’esperienza molto suggestiva.
Il professor Fontecedro direbbe “cosmica”.
Il mio album estivo, o per la precisione, l’album che –quando le vacanze estive me lo permettono- amo ascoltare sotto un cielo stellato è FELONA E SORONA, de LE ORME.
Si tratta di un tipico concept album che narra una suggestiva saga cosmo-epica: la storia di due pianeti (quelli del titolo), uno rigoglioso e illuminato dal sole e l’altro freddo e tetro, che vivono agli antipodi di un sistema solare in attesa un giorno di incontrarsi affinché la gioia e il calore del primo si trasfonda al secondo; ma il finale è più drammatico e meno scontato di quello che ci si aspetterebbe.
L’album è del 1973, e il gruppo in questione è la pietra miliare del progressive italiano. La musica riesce a rendere l’inquietudine e la dolcezza dei capitoli di questa novella space-fantasy, e il falsetto di Aldo Tagliapietra (all’inizio forse un po’ spiazzante) non mi ha mai dato meno fastidio come in questo lavoro.
Lo so, il mio è un giudizio fortemente affettivo e difficilmente condivisibile, tantomeno per ciò che riguarda la presunta ”estività” dell’album. Ma ascoltare pezzi come La solitudine di chi protegge il mondo e Ritorno al nulla guardando (magari da soli) un cielo nero stellato ed avere l’impressione che Cassiopea stia per caderti addosso o che la stella polare sia sparita può essere un’esperienza molto suggestiva.
Il professor Fontecedro direbbe “cosmica”.
5 commenti:
Non c'era ancora il grande Tolo Marton, qui, vero?
No, arriverò solo un paio di anni dopo e sarà comunque una meteora.
Oltre a ciò, non so nulla di questo chitarrista. Nè delle Orme, a dire il vero, dei quali conosco solo un pugno di album ma non ho mai approfondito troppo la biografia.
Grazie per la visita! :)
Bello e suggestivo, ma io per l'estate preferisco Jovanotti anni '90!
Non ho un album estivo...
La colonna sonora della mia vita sono i cantautori italiani impegnati e questi stanno con me ogni giorno...
Per Jovanotti e gli altri cantautori impegnati, anche io non ho preferenze stagionali.
Anche se a ben pensarci, pure la mia prima esperienza musicale autoriale seria ed esclusiva, ovvero I NOMADI -quelli con Augusto Daolio- scoppiò proprio durante un'estate (per poi continuare ossessivamente quasi tutti i giorni di diversi anni successivi). E così accadde, anche se con minore intensità, con LE ORME ed altri autori.
L'estate è sempre stata la stagione delle scoperte, quando andavo a scuola. Forse per il maggiore tempo libero, forse per gli scambi culturali in vacanza, ma ricordo che era così.
E non solo per la musica, ma anche per altri campi (libri e fumetti in primis).
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